GEORG FRIEDRICH WILHELM HEGEL, ESTETICA - SECONDO L'EDIZIONE DI H. G. HOTHO CON LE VARIANTI DELLE LEZIONI DEL 1820/21, 1823, 1826 - Testo tedesco a fronte - Saggio, traduzione, note e apparati di Francesco Valagussa - Bompiani, Milano 2012, pp. 3000 - € 50.
Rizzoli, Milano 2010
MANCATA OCCASIONE PER RENDERE UN SERVIGIO AL MAESTRO E ALLA SCIENZA
Premetto che l’opera in sé, così come era stata
a suo tempo presentata (A. Gnoli, la Repubblica , 13.02.2012) e
offerta sul mercato editoriale dalla rispettabile Casa Editrice
Bompiani, sembrava avesse tutti i requisiti per essere apprezzata
nella sua interezza, principalmente perché il testo tedesco
risultava integrato dalle varianti delle lezioni del 1820/21, 1823,
1826, anche queste riportate a piè di pagina e tradotte dallo
stesso curatore.
Nella mia precedente recensione sull’ultimo numero della Rivista,
incentrata quasi esclusivamente sulla questione inerente alla cosiddetta
“morte dell’arte”, dichiaravo che <lo studioso
ha fornito agli addetti ai lavori uno strumento estremamente prezioso
… con l’aggiunta delle varianti e trascrizioni degli
studenti, che meglio chiariscono il pensiero del Maestro>. Ma
mi sbagliavo, e perciò ho il dovere di fare pubblica ammenda,
chiedendo venia ai miei lettori.
Infatti, data la mia scelta di circoscrivere l’argomento,
focalizzando la mia attenzione sulla “morte dell’arte”,
mi ero limitato a leggere il saggio introduttivo e le parti dell’Estetica
riguardanti la questione, servendomi delle utili indicazioni fornite
in un rassegna dei luoghi pertinenti dallo stesso curatore a pagina
84-85. Ovviamente, libero da qualsiasi preconcetto, non avevo esercitato
alcuna attività filologica sul testo, in quanto non ne sospettavo
la necessità, in vista dell’obiettivo primario da me
perseguito in quel momento. Comunque, per correttezza e spirito
di collaborazione, segnalai subito alla Casa Editrice e, p. c.,
al prof. Valagussa <la presenza di refusi tipografici, ricorrenti
qua e là nell’opera>, che non mi erano sfuggiti
(circa un centinaio nelle prime 380 pagine, saggio introduttivo
compreso).
A distanza di due mesi circa, non avendo avuto il benché
minimo cenno di riscontro alla mia richiesta di autorizzazione a
procedere nella revisione e correzione dell’intera opera,
la cui lettura mi interessava molto, ho eseguito per mio conto contemporaneamente
la verifica del testo italiano e tedesco insieme, per una maggiore
comprensione e per accertarne l’esatta lezione, la correttezza
della traduzione, della stampa e della lingua italiana. Dopo due
mesi di fatica e di assidua applicazione, il risultato è
stato molto deludente sulla validità di un’opera, che
avrebbe meritato ben altro trattamento, di rigoroso riguardo e di
rispetto nei confronti dell’Autore dell’Estetica.
Per farla breve, dico che ho potuto e dovuto registrare circa 950
errori dalla prima all’ultima pagina del testo italiano (le
note comprese), sorvolando alquanto sull’uso di una punteggiatura
non sempre puntuale e su alcune forme di traduzione più vicine
alla lingua tedesca che a quella italiana. Ne ho tratto l’impressione
che il curatore si sia servito di un improbabile e inaffidabile
traduttore, ricorrendo all’aiuto di un software certamente
incapace di interpretare testi filosofici soprattutto e di cogliere
le necessarie sfumature del lessico settoriale.
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A riprova di quanto mi permetto di asserire, avendolo constatato
personalmente con la dovuta acribia, riporto in calce alla presente
recensione un ERRATA-CORRIGE parziale di alcuni ‘svarioni’
figuranti dalle prime alle ultime pagine del testo, la cui responsabilità
non saprei proprio a chi ascriverla. Mi dispiace soltanto del fatto
che in tempi di crisi molte copie andranno al macero, come credo,
anche perché qualsiasi lettore esigente, professionista o
studente, avrebbe difficoltà a capire un testo così
malconcio di filosofia dell’arte, quale risulta dalle Lezioni
di estetica di Hegel, tramandateci dai suoi allievi, che, per quanto
bravi e diligenti, ci hanno fornito degli appunti, la cui esattezza
potrebbe essere messa in dubbio.
Non mi addentro nella valutazione dell’opera sul piano delle
idee, non avendone la competenza specifica in qualità di
lettore dilettante di opere filosofiche non solo, ma anche perché
molto è stato detto e si continuerà a dire. Tuttavia
mi riservo il diritto di commentare genericamente l’opera
nella sua struttura, dicendo che essa, per la sua complessa caratteristica
risulta composita, in quanto tocca necessariamente diversi settori
delle espressioni artistiche (dall’architettura alla scultura,
alla pittura, alla musica e a tutti i generi letterari), analizzate
attraverso tre momenti cronologici, tre fasi rese canoniche da Hegel
(arte simbolica, arte classica, arte romantica); ma composita soprattutto
perché essa si presenta come un trattato sia pur breve di
teoria e tecnica dell’arte, una storia dell’arte, una
storia e critica della letteratura e della musica, ora tedesca,
ora italiana, ora francese, ora spagnola, oltre che orientale, greca
e romana; ma soprattutto come filosofia dell’arte, estetica
appunto, per non parlare di linguistica e di prosodia e metrica:
il tutto in una visione comparata.
Una tale impostazione può apparire a un lettore frettoloso
e superficiale impropria, prolissa e talvolta ripetitiva, dal momento
che di filosofia dell’arte si sarebbe dovuto trattare; però
non dimentichiamo che l’opera è la risultante di una
trascrizione del parlato, sebbene quale insieme delle ‘Lectiones
magistrales’, e tuttavia soggette a qualche negligenza involontaria
o fraintendimento.
Secondo il mio modesto parere, l’opera non poteva essere concepita
diversamente quanto a dimensione e struttura. Solo che, per quanto
concerne il lavoro portato a termine dal prof. Valagussa, credo
che si sia persa una buona occasione per restituirci l’esatto
pensiero hegeliano in una lezione emendata, più dignitosa
e coerente, direi anche quale capolavoro del Maestro.
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Significative sono le parole conclusive
di Hegel riferendosi all’intera opera: “Nell’arte
entriamo in rapporto (…) con la liberazione dello spirito
dal contenuto (…), con il dispiegarsi della verità
che (…) costituisce il migliore compenso (…) dell’ingrata
fatica della conoscenza. Per questo la nostra trattazione non poteva
consistere in una critica di opere d’arte o nello specificare
la maniera di realizzarle (…). Auspico che la mia esposizione
vi abbia soddisfatto (meglio: soddisfatti), e se il legame che si
era costituito tra noi in generale e in vista di questo scopo collettivo
ora è disfatto (sic! Un’altra chicca offerta dal curatore
per dire “soddisfatto”), mi auguro (…) che si
sia creato un nesso più elevato, ossia quello dell’idea
del bello e del vero (…), capace di mantenerci stabilmente
uniti …” (cfr. pag. 2913).
In virtù delle suddette nobili parole del grande idealista
Hegel, per rendere, a lui prima e alla scienza dopo, un buon servigio,
mi sarei aspettato dal prof. Valagussa, più che un lavoro
inutile di pessima traduzione, priva di un adeguato commento, forse
dettato da ambizione oppure vanità, un breve saggio propedeutico
a un più ampio disegno da portare a compimento con una équipe
di esperti, mossi dal proposito serio di disciplinare e ordinare
un copioso e prezioso materiale, attraverso la collazione di testi
e l’analisi degli stessi, togliendo ‘il troppo e il
vano’; progetto che, riferendomi alle capacità del
curatore, mi porterebbe a ripetere con il Poeta: ‘ma non eran
da ciò le proprie penne’.
ERRATA-CORRIGE
Ecco alcuni errori corretti, preceduti dal numero delle pagine seguito
dal numero delle righe:
72,18: prendere/prende – 103,1: al posto la/al posto della
– 251,19: per alla quale/per la quale – 373,18: dei
aspetti/degli aspetti – 435,36: una concorrere/un concorrere
– 539,13: ha sotto in mente/ha in mente – 651,23: preda
per gli uccelli/preda degli uccelli – 765,5: nei scopi/negli
scopi – 845,26: dal momento ha/dal momento che ha –
891,19: privo immagine/privo di immagine – 987,8: per messo
della/per mezzo della – 1047,5: rispetto gatto/rispetto al
gatto – 1083,27: assenza gusto/assenza di gusto – 1223,18:
è si addice/si addice – 1321,4: all’interno tale/all’interno
di tale – 1423,14: rispetto contenuto/rispetto al contenuto
– 1523,24: uno procedere/un procedere – 1569,12: delle
idee/delle dee (divinità) – 2913,21: scopo collettivo
ora disfatto/scopo collettivo ora soddisfatto.
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Onofrio Annese, già Dirigente scolastico in alcuni licei di Roma e poeta satirico.
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