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Work in progress - Anno IX - n.37 - Luglio - settembre 2013
NOTIZIE ed EVENTI


Immagine e persuasione.
Capolavori del Seicento dalle Chiese di Ferrara colpite dal terremoto

a cura della Redazione


Una mostra importante si svolgerà dal 14 settembre 2013 a Ferrara a Palazzo Trotti Costabili, dal titolo Immagine e persuasione, che oltre a richiamare l’attenzione sui danni provocati dal sisma del 2012, ha il merito di accendere riflettori sul Seicento ferrarese, a torto considerato “minore”. Quello vissuto da Ferrara fu invece un grandissimo Seicento, sino ad ora considerato ingiustamente subalterno ai fasti cosmopoliti della casata degli Este nel Quattro e Cinquecento. La piccola mostra allestita a Palazzo Trotti Costabili, sede del Seminario vecchio, svelerà al pubblico le grandi opere di Carlo Bononi, dello Scarsellino, di Francesco Costanzo Catanio, nonché quelle di Ludovico Carracci e del Guercino e si svolgerà in contemporanea con quella dedicata a Zurbarán a Palazzo dei Diamanti: due facce del Seicento, due visioni diverse, eppure egualmente affascinanti. Il terremoto che ha colpito l’Emilia il 20 e 29 maggio del 2012 ha lasciato segni importanti anche nel territorio ferrarese. Tra i più gravi, eppure non ancora perfettamente percepiti dall’opinione pubblica, ci sono i danni arrecati alle chiese estensi e alle opere d’arte in esse contenute.
A distanza di un anno dall’evento sismico, infatti, la maggior parte degli edifici di culto di Ferrara è ancora in attesa di interventi che ne consentano la piena riapertura e il ritorno alla normale funzione liturgica e storica. Al fine di rilanciare l’attenzione dell’opinione pubblica e degli ambienti culturali su questo problema, la Fondazione Ferrara Arte e il Seminario Arcivescovile di Ferrara, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e i Musei Civici di Arte Antica di Ferrara, organizzano questa esposizione nel cui percorso espositivo saranno anche incluse le celebri sale affrescate da Garofalo entro il 1519.
La mostra propone una ristretta selezione di capolavori provenienti da alcune delle chiese tuttora inagibili, come San Domenico, Santa Maria della Pietà, Sacre Stimmate e Santa Chiara, la cui visione è attualmente sottratta al godimento degli amanti dell’arte e alla devozione dei fedeli.
 

Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino:
La purificazione della Vergine, 1654, olio su tela,
Ferrara, Santa Maria della Pietà
Al contempo, l’esposizione intende far conoscere al grande pubblico le opere e i protagonisti di una delle stagioni meno note della storia dell’arte estense seicentesca, che pose al centro dell’arte sacra l’emozione e il coinvolgimento visivo dello spettatore, secondo l’estetica del Barocco. Fra le personalità di maggior prestigio spiccano i nomi di Ludovico Carracci e Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino, due dei più celebri pittori del secolo; ma anche le straordinarie opere del tormentato Carlo Bononi, il più grande pittore del Seicento attivo in città, del soave Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino e del sanguigno Francesco Costanzo Catanio potranno mostrare le loro bellezze. Sul Seicento ferrarese, come già accennato, grava il peso di un pregiudizio storico tuttora alquanto radicato: quello di essere stato un secolo minore rispetto ai fasti cosmopoliti vissuti da Ferrara al tempo degli Este fino al 1598, quando la città passò sotto il controllo papale. Se è vero, infatti, che tale evento determinò l’avvio della dispersione di molti dei capolavori rinascimentali presenti nei palazzi e nelle residenze di corte, è altresì documentato che gli anni successivi videro una stagione di rinnovamento artistico senza eguali.



Carlo Bononi Il miracolo di Soriano (L'immagine di san Domenico traslata a Soriano dalla Vergine accompagnata
dalle sante Maddalena e Caterina), c. 1622, olio su tela, Ferrara, San Domenico
Carlo Bononi Pietà, 1622-24, olio su tela,
Ferrara, chiesa delle Sacre Stimmate


Eventi come la necessità di ricostruire i templi distrutti o danneggiati dal sisma del 1570, l’esigenza di adeguare gli spazi sacri alle nuove direttive in materia liturgica indicate dal Concilio di Trento, la spinta riformatrice stimolata dall’avvento dei nuovi ordini religiosi, si affiancarono alla concreta presa di possesso della città da parte dello Stato Pontificio, generando un numero impressionante di nuove commissioni che spaziano dalle pale d’altare alle più imponenti decorazioni ad affresco. Tali istanze trovarono nell’ambiente artistico ferrarese risposte di assoluto rilievo e originalità. La mostra si configura, quindi, come un’occasione irripetibile per entrare in contatto con capolavori del Seicento estense e per riscoprire la ricchezza di una stagione, quella barocca locale, oggi pressoché dimenticata.

La mostra, curata da Giovanni Sassu, " Immagine e persuasione. Capolavori del Seicento dalle chiese di Ferrara colpite dal terremoto”, che terminerà il 6 gennaio 2014, è a ingresso gratuito.
(c.s.)

diamanti@comune.fe.it
www.palazzodiamanti.it









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