“Se ne andavano in giro per mezza Italia con un pezzo
di ”cornicione” in marmo demolito da un antico edificio
degli scavi di Pompei. E solo per una dimenticanza non se lo sono
portato negli Stati Uniti, dove hanno fatto rientro dopo una vacanza
divisa tra Napoli e Roma. Verranno raggiunti da una denuncia per
appropriazione di bene dello Stato. E’ la rocambolesca vicenda
scoperta dall’addetto di un noleggio di auto dell’aeroporto
di Fiumicino che ha immediatamente avvertiti i carabinieri del
Nucleo per la Tutela del Patrimonio culturale di Roma. “(Il
messaggero 16/09/14)
Incuriositi siamo andati a verificare di persona.
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Pompei, panoramica del sito
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Afa e sdegno a Pompei
Ore 9,30 del mattino, grazie alle indicazioni stradali presenti
sul territorio entriamo dall'uscita, percorrendo quindi il percorso
al rovescio. Non avendo preso la guida a pagamento (prezzi non
chiari e cartellini identificativi di discutibile fattura), non
veniamo forniti di cartina cartacea per orientarci, (siamo convinti
di trovare all'interno del percorso pannelli esplicativi e orientativi,
decidiamo di non tornare indietro: la fila era già stata abbondantemente
faticosa); quindi niente cartina e nessun controllo, entriamo
noi e i nostri zaini, borse e borsette!
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Dopo solo 15 minuti di camminata sotto un sole cocente, siamo già
senza orientamento, ci avviciniamo a quelli che crediamo essere
dei moderni e ben curati pannelli esplicativi (tanto grandi da poter
accogliere una cartina), ma con grande sdegno scopriamo essere pannelli
per la raccolta differenziata dell’immondizia! (certamente
necessari, ma mai quanto una cartina).
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Non demordiamo e andiamo avanti: vogliamo vedere il solo luogo al
mondo dove è possibile rivivere la quotidianità dell'antica
Roma: la città sepolta, dove il tempo sembra essersi fermato.
Ma sembra piu difficile del previsto, divieti ovunque, cancelli
chiusi,
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erba alta ed incolta ci accolgono e ci lasciamo dietro le transenne
con la sola possibilità di immaginare l’antico splendore.
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Ma un’ultima speranza si fa strada in noi quando un cartello
di "mirabile fattura" ci indica la direzione per raggiungere
la villa suburbana di epoca romana più famosa al mondo, ubicata
a qualche centinaio di metri fuori dalle mura: La Villa dei Misteri.
Una volta entrati nell’area che circonda la Villa, ci rendiamo
immediatamente conto di essere soli, nessun guardiano, nessuna telecamera,
nessuna accoglienza, ma quel che è peggio nessun controllo!
Ci è ora molto piu chiaro capire come i francesi, gli americani,
gli italiani, i giapponesi, le migliaia di turisti che ogni giorno
affollano questo sito, siano riusciti a trafugare di tutto: “E’
sempre più frequente sequestrare sampietrini, antichi e moderni,
insieme ad altri reperti archeologici, tra cui anche alcune parti
di mosaici di epoca romana, una pietra miliare e diversi frammenti
di roccia vulcanica” (Antonio Del Greco, Dirigente della
Polizia di Frontiera di Fiumicino).
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Anche perchè, bisogna ammetterlo, la tentazione è forte e solo facendo
leva sul proprio senso civico si rinuncia ad un piccolo "souvenir"
e alla sua vendita su e-bay!
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Per chi se lo stesse domandando: NO, non siamo stati controllati
all’uscita, ne’ noi ne’ i nostri capientissimi
zaini!!!.
“Di una città non apprezzi le sette o settantasette
meraviglie,
ma la risposta che dà ad una tua domanda”(I.Calvino)
La domanda è una sola: il più importante sito archeologico
del mondo sta lentamente morendo, a chi vogliamo dare la colpa?
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(Tutte le foto sono state realizzate da Alessandra Berruti)
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Alessandra Berruti, laureata in Conservazione dei Beni Culturali,
collabora, grazie alla Società Cooperativa Biblionova, al
progetto BAV nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
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