Altobello Melone, PORTRAIT DE GENTILHOMME (CÉSAR
BORGIA?), 1513. Huile sur bois H.58,1 ; L.48,2 cm Bergame, Accademia
Carrara di Bergamo © Archivio fotografi co Accademia Carrara
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Fra' Bartolomeo, PORTRAIT DE JÉRÔME SAVONAROLE,
1499-1500. Huile sur bois H.72 ; L.56 cm Florence, Museo di San
Marco © Su concessione della SSPSAE e per il Polo Museale della
città di Firenze
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Tele e tavole di artisti eccellenti, volti di
personalità storiche e quadri di tema sacro per rendere visivamente
un periodo culturale tra i più fecondi della storia rinascimentale
italiana: è quanto ci propone la mostra "I Borgia e il loro tempo",
che si sta svolgendo a Parigi al Musée Maillot. L'esposizione raccoglie
testimonianze pittoriche, scultoree e grafiche dell'età che ha visto
emergere tre personaggi storici famigerati per la loro politica
senza scrupoli: papa Alessandro VI (il cardinale Rodrigo, nato a
Xativa in Spagna nel 1431) con il suo nepotismo sfrenato e la sua
riprovevole condotta morale (ebbe diverse amanti e ben 7 figli);
Cesare Borgia, detto il Valentino (dal ducato di Valentinois), spietato
condottiero, uomo politico e ambizioso, e sua sorella Lucrezia,
duchessa di Ferrara, protettrice delle arti, ma anche avvelenatrice,
come ci tramanda la storia: tutti e due figli del Papa!
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Alfredo Ravasco, RELIQUAIRE DES CHEVEUX DE LUCRÈCE
BORGIA, 1928. Cheveux, verre, malachite H.30 cm Milan, Pinacoteca
Ambrosiana Veneranda Biblioteca Ambrosiana © De Agostini / Biblioteca
Ambrosiana
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PORTRAIT PRÉSUMÉ DE LUCRÈCE BORGIA, 1510. Huile
sur bois H.58 ; L.42 cm Nîmes, Musée des Beaux Arts © Florent Gardin/MBA-Nîmes
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Personalità molto discutibili, che tuttavia si sono prodigate in
vario modo per l'arte e per la cultura: pensiamo, ad esempio, agli
appartamenti Borgia, affrescati dal Pinturicchio in Vaticano per
volontà del Papa; oppure all'amicizia di Cesare con Leonardo da
Vinci, designato dal duca come ingegnere militare delle terre dell'Emilia,
o ancora alla politica di Lucrezia nel ducato di Ferrara, mecenate
di letterati e artisti come Andrea Bregno e Dosso Dossi. Molti capolavori
rinascimentali sono stati commissionati dai potenti della famiglia
Borgia i quali, malgrado le vicende sanguinarie tramandateci dalla
storiografia, hanno mostrato sensibilità per il Bello, ma nello
stesso tempo capacità nell' aver intuito la funzionalità di una
politica che, impegnandosi nel favorire le arti, potesse accrescere
il loro potere.
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Giovanni Bellini, LA TRANSFIGURATION DU CHRIST,
1453-1455. Huile sur bois - H.134 ; L.68 cm Venise, Museo Correr
© Archivi fotografi co - Fondazione Musei Civici di Venezia
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Andrea Mantegna, SAINT GEORGES, vers 1460 Tempera
sur bois - H.66 ; L.32 cm Venise, Galleria dell'Accademia © Su concessione
SSPSAE e per il Polo Museale della Città di Venezia
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In poco più di un ventennio, dal 1492, data della salita
di Papa Alessandro VI al soglio pontificio, alla morte di Lucrezia,
nel 1519, si esaurisce la parabola dei Borgia; la mostra parigina,
che ha come sottotitolo “ Da Leonardo da Vinci a Michelangelo”
, conduce il visitatore in questo contesto storico attraverso
una carrellata di circa 70 opere dipinte dai maggiori artisti del
tempo, da Giovanni Bellini al Perugino, da Raffaello a Tiziano,
dal Verrocchio a Leonardo. L’intento della mostra, curata
da Claudio Strinati, è quello di rivalutare i Borgia, accentuando
le luci e cercando di mimetizzare le ombre della loro spregiudicata
politica. “Le accuse mosse ai Borgia- sostiene il curatore-
vanno viste nel contesto storico: all’epoca tutti si comportavano
così”. Quest’ultima affermazione a noi appare
un po’ pretestuosa e finalizzata, forse, ad avvalorare la
tesi della mostra, anche se per alcuni aspetti la politica del Valentino,
ad esempio, può risultare giustificata dal suo progetto,
poi non realizzatosi, di unificare la Penisola.
Al di là di un’impostazione della mostra che non condividiamo,
pensiamo tuttavia che sia una valida opportunità per il pubblico
europeo potersi immergere nelle testimonianze estetiche di un’età
contrassegnata, come altre, da contraddizioni e da violenze, ma
anche da irripetibili genialità artistiche.
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Tiziano Vecellio dit Titien, LE PAPE ALEXANDRE
VI PRÉSENTE JACOPO PESARO À SAINT PIERRE, 1502-1510. Huile sur toile
- H.147,8 ; L.188,7 cm Anvers, Musée royal des Beaux-Arts © Lukas-Art
in Flanders vzw, photo Hugo Maertens
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Tra i dipinti più curiosi segnaliamo: il “Ritratto
di Lucrezia Borgia”, rappresentata da un anonimo con capelli
bruni anziché biondi, secondo tradizione, e con un volto
paffuto e privo del fascino che abbiamo immaginato per secoli; il
profilo del “Savonarola”, uno dei personaggi più
inquietanti del secolo e la florida “Vannozza Cattanei”,
il ritratto di una delle amanti del Papa.
Tra i dipinti più ammirevoli: la tela di Tiziano, in cui
“Papa Alessandro VI presenta Jacopo Pesaro a S. Pietro”,
dove la magnificenza della pittura tonale affascina quanto il paesaggio
sullo sfondo; l’inedito modellino della “Pietà”,
attribuito a Michelangelo e il disegno di Leonardo che ritrae, forse,
Cesare Borgia. Tra i capolavori esposti: “S. Giorgio"
e il drago”del Mantegna, con i luministici effetti della
corazza, e la “La trasfigurazione di Cristo” di Giovanni
Bellini, un dipinto splendido per intensità spirituale e
raffinatezza cromatica, elementi tipici del linguaggio del grande
artista veneto, precursore del tonalismo giorgionesco.
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Michelangelo Buonarroti, dit Michel-Ange (Attribué
à,) PIÉTA . Dernière décennie du XVe siècle
Terre cuite
H.45 ; L.58 cm
Collection privée
© D.R.
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L’esposizione si chiude con una sezione dedicata alle armi
e ai costumi del tempo, questi ultimi realizzati da Tom Fontana
per la fortunata serie televisiva dedicata ai Borgia; inoltre sono
esposte le tavole originali del fumetto di Mino Manara e
persino un reliquiario con una ciocca dei capelli di Lucrezia Borgia!
Insomma un crogiolo di documenti antichi e di suggestioni contemporanee
della storia controversa di una potente famiglia, le cui caratteristiche
di desiderio smodato di potere, illegalità e corruzione non
sono molto dissimili dalle piaghe della società in cui viviamo.
La mostra si chiuderà il 15 febbraio 2015.
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Bruna Condoleo, storica dell'arte, curatrice di mostre e di cataloghi d'arte
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