Autoritratto da anziano, 1678 ca. , mm. 413 x 271
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"Il laboratorio del genio.
Bernini disegnatore" alla Galleria Nazionale di Arte Antica
di Palazzo Barberini a Roma è una mostra che apre in sordina,
rispetto ad altri eventi clamorosi per battage pubblicitario, in
generale più responsabile del successo mediatico che dell'effettivo
apprezzamento del pubblico! In realtà è un'esposizione
intensa e vivace per la peculiare interpretazione di Bernini attraverso
il disegno, comune denominatore della sua multiforme produzione,
la cui conoscenza e pratica erano per lui fondamentali nella creazione
artistica. Il disegno è espressione immediata e autografa del suo genio dalla giovinezza alla maturità, soprattutto nelle grandi opere realizzate con il supporto della bottega, ma è anche l'unico mezzo di comunicazione nell'Europa del Seicento, che permettesse a Bernini di presentare il proprio lavoro ai committenti lontani.
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Dunque il disegno rimane ancora oggi la chiave
di accesso per studiare la complessitá dell'inventore del
Barocco, artista eccellente in tutte le espressioni artistiche:
pittura, scultura, architettura, decorazione, arredo.
Un allestimento elegante e un' illuminazione suggestiva incorniciano
gli autoritratti; le caricature di personaggi importanti (testimonianza
insolita, familiare e ironica); i progetti archetipi del Barocco
destinati a cambiare il volto di Roma, come la Cappella Chigi a
Santa Maria del Popolo; la Fontana dei Quattro fiumi a Piazza Navona
con il rispettivo modello ligneo; gli studi architettonici sulla
Basilica di San Pietro: la piazza, il colonnato, la Cathedra Petri.
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Caricatura del Cardinale Scipione Borghese, 1633 ca , mm. 272 x 204
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 Studio di nudo seduto di spalle, 1630 ca. , mm. 562 x 422, mm. 562 x 422
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Interessanti i rapidi schizzi che con tratto sicuro accennano al
momento creativo; deliziose le immagini dell'obelisco con l'elefante
in Santa Maria sopra Minerva; pirotecniche le macchine barocche
e i fuochi artificiali dedicati all'Infanta di Spagna. Affascinanti
gli studi in cui le variazioni sul medesimo soggetto narrano l'evoluzione
dell'idea. Imponente la testa di Laocoonte in marmo, risalente alle
esercitazioni giovanili dello scultore napoletano nel Belvedere
Vaticano; ingegnoso lo specchio per la regina di Svezia, in cui
un ricco panneggio nasconde le giunture del vetro.
Dunque una mostra inusuale perchè rende protagonista il
disegno, solitamente relegato a controfigura di un'opera assente
per “prestito temporaneo”, ma anche emozionante, poichè
da quelle carte antiche, con schizzi veloci o con segni dettagliati,
emerge potentemente la mano sicura e la mente creativa di Giovanni
Lorenzo Bernini (Napol i1598 –Roma 1680), Cavaliere e genio
del Barocco.
L’esposizione si concluderà il 24 maggio 2015.
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Progetto per lo specchio di Cristina di Svezia, 1656 ca, mm. 230 x 188
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Progetto per l'obelisco della Minerva, 1666-67 , mm. 485x335
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Carla Piro, Laurea in Filosofia; perfezionamento in Didattica della
Filosofia; Master in pubbliche relazioni e comunicazione istituzionale.
Responsabile pubbliche relazioni. Giornalista pubblicista per vari
magazine culturali.
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