Nel lavoro di Alexandra Muresan, artista rumena di IAGA International
Art Gallery Angels, il vetro è usato come pura materia e
diviene strumento per creare sculture che ricordano le "città
invisibil"i descritte da Italo Calvino. Così come il Dottor
Manhattan costruisce, nella celebre Graphic novel di Alan Moore,
la sua città ideale plasmando le sabbie del suolo marziano,
la Muresan usa il vetro per dar forma alla sua esperienza:
in questo modo nascono opere che sono al contempo piccoli, fragili
bastioni a difesa della memoria dell’artista o monumenti maestosi
capaci di ispirare suggestioni negli spettatori.
Le sculture della Muresan privilegiano una materia impalpabile ed evanescente come il vetro: esse somigliano a forme acquatiche sorgenti
dal nulla, dai colori tenerissimi e sfumati, come "Duplicity"; forme aeree, quasi
immagini cosmiche senza gravità, come “Fragile”,
oppure sembrano misteriosi alambicchi di luce, come “Meteorite”,
o ancora reticolati evanescenti che scorrono e si disfano nell’etere,
come “Panta rei”.
I lavori fotografici della Di Prospero e quelli scultorei della
Muresan si alterneranno fino al 30 giugno nella navata sinistra
della suggestiva Aula Chiesa di Viale Romania a Roma, in una mostra tutta
al femminile che introdurrà, per la prima volta, un’artista
straniera all’interno del ciclo “Trasparenze”,
grazie alla collaborazione straordinaria della curatrice Ilaria
Bignotti e della IAGA International Art Gallery Angels di Cluj.
L'esposizione si concluderà il 30 giugno 2015.
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