ROMA. VILLA TORLONIA: CASINA DELLE CIVETTE, 1908/1920)
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La Casina delle Civette di Roma, affascinante esempio di stile liberty, ospita dal 29 gennaio al 30 aprile 2017 per la prima volta una mostra dedicata al magico volatile notturno, dal titolo “Tre civette sul comò. CivettArte”, a cura di Stefania Severi e Maria Grazia Massafra. Un percorso di 67 opere realizzate quasi tutte per
l’occasione da altrettanti artisti provenienti, oltre che dall’Italia,
anche da Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Giappone,
Grecia, Iraq, Irlanda, Lussemburgo, Olanda e Spagna.
Non solo dipinti e sculture, ma anche ventagli, aquiloni, gioielli,
monopattini, ricami, libri d’artista, video, abiti, cappelli, burattini,
intessono un dialogo continuo con gli esuberanti elementi decorativi
dell’edificio che ospita il Museo della vetrata Liberty e che deve il
suo nome proprio alle celebri vetrate di Duilio Cambellotti dedicate
alle civette.
Attraverso le tecniche e i materiali più vari - vetrata, macramè,
mosaico, video, cartapesta, stoffa, affresco, bronzo, tessitura, legno,
gesso, polimaterici, bronzo, olio su tela – gli artisti offrono la loro
interpretazione del tema della civetta con uno sguardo ora ironico, ora
incantato, ora surreale, ora evocativo, ora poetico e una settantina di
civette popolano così gli ambienti della Casina e la sua dépendance.
L’immagine guida della mostra è stata realizzata dal celebre vignettista
Lucio Trojano: una civetta- artista che, stando sul comò, dipinge la
Casina delle Civette! Questa CivettArte ha il compito di introdurci alla
esposizione e a tutte le manifestazioni ad essa connesse.
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Alba Gonzales, In attesa del principe, 2011, bronzo 30x40x30
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Romana Vanacore, Gli occhi della notte 2016. Terra autosmaltante, bronzo e ingobbio 24x13x8
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Arrivando all’inizio del ‘900, forse uno degli esempi più singolari e
visionari dell’ossessione iconografica legata al simbolismo magico della
civetta è la casa che Giovanni Torlonia jr. si fece costruire tra il
1908 e il 1920 dentro Villa Torlonia, sulla via Nomentana a Roma: La
Casina delle Civette. Essa è disseminata di elementi decorativi sul
tema della civetta, dalle vetrate realizzate da Duilio Cambellotti nel
1918 ai capitelli con occhi stilizzati di civetta posti all’esterno:
ancor più ossessivamente il motivo della civetta ricorreva negli arredi
e gli oggetti decorativi dell’abitazione, oggi purtroppo perduti. La
natura schiva e solitaria di questo rapace notturno, ma anche il suo
aspetto enigmatico e sapienziale, sono ben rispecchiati nel motto del
Principe, “Sapienza e solitudine”, posto all’esterno dell’edificio,
sotto la lunetta in maiolica raffigurante alcuni gufi con i loro nidi.
Come racconta Stefania Severi, da sempre interessata a questo animale
quasi stregato, l’idea della mostra nasce proprio dalla passione per un
soggetto prediletto: l’esposizione non poteva se non avere la sede più adatta nella Casina delle Civette.
Il titolo della mostra, “Tre civette sul comò. CivettArte”, nasce sulla
suggestione della celebre filastrocca “Ambarabà ciccì coccò tre civette
sul comò”, con l’aggiunta creativa data dalla CivettArte creata, come già accennato, dal
Maestro Lucio Trojano.
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Diana Poidimani, Civetteria 2016, tessuto e macramé 70x70
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Raffaele della Rovere, Athena noctua 2016. Gesso bianco lucido 88x50x44
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Il primo criterio di scelta è stato dunque un “coinvolgimento
emozionale”; il secondo l’individuazione dei tanti
materiali presenti nella Casina (legno, ceramica, bronzo, gesso,
tessuto, mosaico, ferro battuto e soprattutto tanto vetro) e
conseguentemente la ricerca di artisti che operassero con gli stessi
materiali “a regola d’arte”, espressione desueta ma indicativa. Il terzo
criterio è stato l’inserimento di opere di arte applicata, perché la
Casina è sede del Museo della Vetrata Liberty e di una Biblioteca
dedicata alle Arti Applicate. Basta pensare a Duilio Cambellotti, le cui
vetrate hanno dato il nome alla Casina, per verificare a quali livelli
d’eccellenza l’arte applicata possa giungere. Inserire opere d’arte
applicata in un contesto così prestigioso intende anche rendere omaggio
a quegli artigiani-artisti, sempre meno numerosi, che con grande sforzo
e passione portano avanti le loro arti in un mondo che tende alla
massificazione e alla omologazione. Il quarto e ultimo criterio è che le
civette possano animare la “loro” casa, accogliendo il
pubblico ospite.
Merita un discorso a parte la mail art, anche conosciuta con il termine
di arte postale: contribuiscono, infatti, all’evento le lettere inviate
alle civette della Casina!
Presente anche l’alta moda, con modelli realizzati da allievi
dell’Accademia d’Alta Moda Koefia di Roma.
L’allestimento espositivo, a cura dell’Architetto Monica Petrungaro, è
articolato sia nella Casina che nello spazio espositivo della dépendance,
così da suggerire un coinvolgimento globale da parte delle civette e
degli spazi della “loro” casa. Gli arredi, l’imprescindibile comò e un
bel tavolo da pranzo attribuito a Cambellotti, sono stati messi a
disposizione da Sinopia, Galleria antiquaria-artecontemporanea.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da EdiLet Lazio Letteraria
che, oltre alla riproduzione delle opere, a colori, contiene testi a
firma delle curatrici e di Maria Luisa Caldognetto, Rita Leone, Natale
Antonio Rossi, Gerasimos Zoras; arricchisce il catalogo una poesia della
poetessa greca Helene Paraskevà.
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Marco Calanca, Maria Grossi e Maria Laura Venturelli, Silenzi.. 2016. Trittico in vetro piombato, dipinto a grisaglia con inserti in vetrofusione, cornice artigianale di legno di Marco Calanca 45x70 cm
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Duilio Cambellotti, Civette. Vetro antico soffiato e colorato in pasta, vetro opalescente, graffiatura a fuoco, gemme, tessitura a piombo. 1918.
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Gli artisti presenti nella mostra:
Anna Addamiano, Aegea Mosaici, Nobushige Akiyama, Yasue Akiyama,
Stefania Ancarani, Letizia Ardillo, Laura Barbarini, Adelio Bartolucci,
Miro Bonaccorsi, Marco Calanca/Maria Grossi /Maria Laura Venturelli,
Massimo Campi, Antonella Cappuccio, Capri Otti, Lucio Castagneri,
Francesca Cataldi, Giulio Cavanna, Paolo Cazzella, Antonia Ciampi,
Maurizio Colombo, Maria Cristina Crespo, Stefania De Angelis, Giovanna
Dejua, Raffaele Della Rovere, Gabriella De Matteis, E. ART, Vittorio
Fava, Ezio Flammia, FraMe, Salvatore Giunta, Alba Gonzales, Paolo
Hermanin, Lila Iatruli, Aziz Karim, Koefia Accademia d’Alta Moda,
Massimiliano Kornmüller, Walter Kratner, Nikos Kyritsis, Andrée Liroux,
Laura Lotti, Mirko Lucchini, Massimo Luccioli, Luigi Manciocco, Fidelma
Massey, Maria Pia Michieletto, Minette, Hans Nübold, Julio Ojea, Anna
Onesti/Virginia Lorenzetti, Lucia Pagliuca, Lucio Pari, Maria Luisa
Passeri, Rita Piangerelli, Sorelle Piredda, Diana Poidimani, Helga
Sauvageot, Martin Schliessler, Bettina Scholl Sabbatini, Thomas Schöne,
Maria Signorelli, Strassacker, Studiolartetutta, Lucio Trojano,
Elisabeth Ann Tronhjem, Sandro Trotti, Romana Vanacore, Marijke Van der
Maden, Maria Letizia Volpicelli.
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Bettina Scholl Sabbatini, (NYXTERINO PSARMAKEIO) Farmacia notturna 2016, bronzo 57x48x26
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Thomas Schone, Nachteule, bronzo 25x22x8 cm
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GLI EVENTI collaterali
Durante il periodo espositivo sono stati organizzati una serie di
eventi, dagli spettacoli di burattini ai concerti, dai percorsi guidati
a conferenze, dalle visite delle scuole ai laboratori per bambini.
La partecipazione a tutti gli eventi è gratuita, l’accesso è consentito
fino ad esaurimento dei posti a sedere. Giungere muniti di regolare
biglietto d’ingresso al museo secondo bigliettazione vigente.
Per i laboratori per i bambini è obbligatoria la prenotazione a
civette@apritisesamo.org
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