Lavazza e le fotografie di McCurry per la prima volta a Venezia.
Grazie ad alcuni tra i suoi scatti più celebri, come il ritratto
della ragazza afghana (1985), apparso sulla rivista del National
Geographic Magazine,
Steve McCurry è uno dei fotoreporter
più apprezzati non solo dagli esperti nel campo della fotografia,
ma gode anche di una grandissima popolarità. A Venezia si
sta svolgendo la prima mostra del fotografo, dal titolo “FROM THESE HANDS:
A JOURNEY ALONG THE COFFEE
TRAIL”, organizzata da Lavazza, firmata dall’architetto
Fabio Novembre e allestita presso l’Arsenale Nord (terminerà
l’8 novembre 2015.)
Al centro della mostra 62 scatti realizzati da McCurry in 12 diversi
Paesi: Brasile, Burma, Colombia, Etiopia, Honduras, India, Indonesia,
Perù, Sri Lanka, Tanzania, Vietnam, Yemen. Unico comune denominatore
di tutte le foto: il caffè. Si tratta, infatti, degli scatti
più belli ed evocativi che McCurry ha realizzato nel corso
di un viaggio che copre un arco temporale di oltre trent’anni
sulle strade del caffè, raccolte nell’omonimo volume
edito da Phaidon, tra i maggiori editori di arti visive e fotografiche.
Il volume di Phaidon si è trasformato ora in una mostra,
approdata a Venezia grazie a Lavazza, che da tredici anni condivide
con Steve McCurry il singolare viaggio nelle terre e tra le persone che lavorano il
caffè. Il famoso fotografo, infatti, è il narratore
ufficiale di ¡Tierra!, il progetto di sostenibilità
realizzato interamente da Lavazza nei paesi produttori di caffè,
del quale Steve si è fatto testimone d’eccezione, oltre
che compagno di viaggio, rendendolo un vero progetto di sostenibilità
culturale. Grazie a questo connubio di sostenibilità e arte
fotografica, il prezioso lavoro di McCurry è servito a raccontare
per immagini un mondo e una cultura: le sue foto sono sempre l’inizio
di un percorso sociale e umano in cui è meraviglioso addentrarsi. L’idea
da cui è stato sviluppato l’allestimento diventa un
labirinto all’interno del quale il visitatore può
ammirare le opere riprodotte su pannelli concepiti come pagine di
un volume fuori scala. La bellezza e l’umanità che
scaturiscono dalle immagini di McCurry sono amplificate da questo
allestimento di forte impatto scenico, realizzato dall’architetto
Fabio Novembre.
La maggior parte delle fotografie raccolte nel libro ed esposte
nella mostra concretizzano
l’idea di Francesca Lavazza, Direttore Corporate Image dell’azienda,
di riunire all’interno di un’opera questo lavoro sull’umanità
del caffè nei suoi molteplici volti e nelle sue storie. Alcune delle
fotografie sono assolutamente inedite, come i ritratti realizzati
in Etiopia e in Vietnam, gli ultimi due Paesi coinvolti da Lavazza
nel progetto di sostenibilità. Molto espressivi i visi, gli
sguardi, i momenti sereni rubati alla povera quotidianità, che il
bravo fotografo statunitense sa trasformare in icone di un mondo
che è agli antipodi della globalizzazione e delle economie
dei Paesi avanzati: si tratta, invece, del lavoro umile e
della semplicità esistenziale, di popoli che conservano valori tradizionali
e universali, patrimonio della gente comune e degli emarginati,
ma ricco di vera e genuina umanità.