Capri al tramonto: panorama sull'isola d'Ischia
E’ uno di quei luoghi in cui, per un'ineffabile
alchimia, natura, mito e storia si sono fusi in un'impareggiabile
bellezza. Gli ammirati commenti che la visione di Capri suscita,
sembrano portare l’eco delle mille esclamazioni di meraviglia
espresse dai pellegrini d'ogni epoca dinanzi agli incredibili panorami
dell’isola partenopea. Dai mitici Teleboi che le colonizzarono
fin dall'VIII sec. a. C., agli imperatori romani, come Augusto,
che la scelse per i suoi “otia” estivi e Tiberio che
la preferì addirittura a Roma; dai viaggiatori del '700 agli
artisti e scrittori che negli ultimi due secoli l'hanno eletta ad
ispiratrice d'arte e di poesia, Capri è stata e rimane ineguagliabile.
Scrittori come il russo Maksim Gorkij o l’inglese Norman Douglas,
che le dedicò “Vento del Sud”, compositori come
il musicista francese Claude Debussy, poeti come Pablo Neruda, che
abitò nell’isola e qui pubblicò “I versi
del Capitano”, pittori come l’acquerellista Charles
Caryl Coleman, tutti hanno dedicato a Capri romanzi, versi, musiche
e immagini indimenticabili.
|
Piazza Umberto I, la celebre
"Piazzetta" di Capri
|
|
Via Longano
|
Da sempre crogiolo di genti, razze e religioni
diverse, per la sua vocazione cosmopolita Capri non ha mai tradito
il carattere di paese aperto alle più differenti sollecitazioni
culturali, fin da quando scelse come patrono un santo venuto dall'Oriente,
S. Stefano, cui è dedicata la bella chiesa in Piazza Umberto
I, meglio nota come la “piazzetta”, che unisce alle
forme barocche elementi arabi nelle cupole. Nella piazzetta si
concentra il via vai di turisti incantati dall’armoniosa
bellezza del centro storico con il suo campanile e i caratteristici
caffè; affacciato sulla piazza, l'ingresso ad una delle
vie più antiche, via Longano (dal greco longones = grandi
pietre), che costeggia le antiche mura greche (VIII sec.), ma
ovunque stradine inerpicate e vicoli deliziosi, costeggiati da
abitazioni sobrie, in uno stile capace di adattarsi con fantasiose
soluzioni al terreno scosceso dell'isola, e ville celebri (come
“Il Rosaio”), divenute all’inizio del ‘900
luoghi di sodalizi letterari.
|
Villa Iovis, i resti della grandiosa
dimora imperiale di Tiberio (I sec. d. C.)
|
|
Particolare di opus reticulatum (Villa Iovis)
|
Ad Anacapri si può visitare Villa S.
Michele, dello scrittore e medico svedese Axel Munthe, che ospitò
alla fine degli anni ’30 lo scrittore e giornalista Curzio
Malaparte, anch’egli innamorato dell’isola, tanto
da farsi costruire dall’architetto Adalberto Libera la sua
celebre casa nella zona di Punta Tragara.
Tantissimi i luoghi affascinanti e più conosciuti dell’isola,
come l’Arco naturale, ovvero ciò che resta di un'immensa
grotta di formazione paleolitica che si apriva nella montagna,
situata in un luogo spettacolare la cui flora spontanea è
caratterizzata da elci e da lentischi. Gli inconfondibili Faraglioni
di Capri, oltre il porto di Tragara, formatisi 500 mila anni fa
grazie all’azione erosiva delle onde su di un antico promontorio
allungato nel mare, sono, com’è noto, uno spettacolo
antico e sempre nuovo.
|
Lunetta affrescata della Certosa
di S. Giacomo (inizio '400)
|
|
Uno dei due chiostri della Certosa di S. Giacomo
|
Dai giardini di Augusto si ammira un panorama mozzafiato sulla
via Krupp, scavata a picco lungo il costone di roccia; a poca
distanza la Certosa di S. Giacomo, costruita alla fine del 1300,
poi devastata dai Turchi, che ancora possiede affreschi seicenteschi
e due chiostri rinascimentali, oltre al museo “Diefenbach”
con i visionari dipinti del romantico pittore tedesco. A Marina
Piccola, sotto gli strapiombi del Monte Solaro, c’è
il più prezioso e conosciuto sito balneare di Capri, diviso
dallo “Scoglio delle Sirene”, ove si conservano i
ruderi di un porto romano.
Tuttavia anche a Capri, dove tutto sembra essere stato visto e
assaporato, esiste un angolo poco intaccato dalla folla avida
dei turisti, che conserva un fascino misterioso,: è il
Damecuta, i pochi resti di una delle ville che l’imperatore
Tiberio fece costruire durante gli 11 anni del suo impero trascorsi
nell'isola (si ritiene fossero 12, ognuna costruita in onore di
una divinità!).
|
Il complesso della Certosa di
S. Giacomo, con il bel campanile
|
|
L'Arco naturale, spettacolare arco nella roccia
|
Luogo poco accessibile, quest’ultimo, fiorito di mirti e di
ginepri, dalle cui terrazze si domina uno spettacolo indicibile:
Ischia, Procida, il golfo di Napoli, il mare azzurrissimo e le scogliere
a picco sul mare che formano nei loro anfratti grotte antichissime,
in cui stalattiti e stalagmiti si toccano in un abbraccio senza
tempo. Nell'articolato complesso architettonico della villa, a strapiombo
sulla costa che racchiude la celebre Grotta Azzurra, Tiberio volle
una piccola abitazione privata, immersa in un silenzio che ancora
profuma di ginestre e di pini d'Aleppo. Damecuta, il cui nome è
derivato probabilmente dalla corruzione dei termini “domus”=
soggiorno e “cubicula”= stanza da letto, è un
sito appartato che, a differenza della più famosa Villa Iovis,
meglio si confà all'ombrosa e contraddittoria personalità
di Tiberio: qui allignano agavi, fichi d'India, l'odorosa melissa,
l'acanto caro agli dei, il mirto e il lentisco, un autentico paradiso
naturale che neanche la devastatrice civiltà consumistica
è riuscita a incrinare. |
La via Krupp, strada ripida
lungo il costone roccioso
|
|
Gli inconfondibili Faraglioni, visti dai Giardini
di Augusto
|
Situata difronte alla costiera sorrentina, rudere affascinante
per la sua impervia bellezza, Villa Jovis è invece ciò
che resta del grandioso palazzo ufficiale, riportato alla luce dall’archeologo
Amedeo Maiuri nei primi decenni del secolo scorso, di cui restano
imponenti rovine: gli appartamenti imperiali, le vaste cisterne,
gli ambienti termali e i vertiginosi affacci sul mare, come “il
salto di Tiberio”, rupe altissima dalla quale , si dice, l’imperatore
facesse gettare i nemici! Tra selve di lecci e profumati agrumeti
, qui si trovano più di 800 specie di flora mediterranea
che trasformano anche le nudi pareti delle rocce, che d’inverno
fioriscono di litospermi turchini.
|
Il panorama da Marina Piccola, una delle spiagge
più famose di Capri
|
Bruna Condoleo, storica dell'arte e giornalista, curatrice di mostre e di cataloghi d'arte
|
|