Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Work in progress - Anno XII - n.54 - Ottobre-dicembre 2017
IL MUSEO A CIELO APERTO 


La Basilica della SS. Trinità di Saccargia
maestosa testimonianza medioevale in Sardegna!

di Angelica Porcu




La Basilica della SS. Trinità di Saccargia (SS)


Coloro che amano l’architettura medievale non possono ignorare l’esistenza di una maestosa struttura architettonica presente in Sardegna nel comune di Codrongianos, in provincia di Sassari: la chiesa della SS. Trinità di Saccargia, diventata basilica nel secondo dopoguerra, un edificio che è sopravvissuto ai secoli seguenti al Medioevo nonostante i periodi di degrado, abbandono e depredazioni, un’architettura non più totalmente romanica, in quanto i caratteri originari sono stati alterati dai grandi lavori di restauro condotti tra il 1891 e il 1897 da Filippo Vivanet e Dionigi Scano.
Il toponimo utilizzato per indicare la basilica della SS. Trinità è Saccargia, termine soggetto a diverse discussioni circa la propria origine. Sono vari i termini intorno ai quali ruota l’appellativo di Saccargia: una congettura prende in esame il termine s’acca argia, vacca col pelo maculato, che si riferisce all’animale scolpito in un capitello esterno della basilica, probabilmente policromo all’epoca in cui fu scolpito, ma l’ipotesi più plausibile è collegabile al sostantivo argia, un ragno velenoso e raro che vive nel territorio di Codrongianos, noto col nome latino di Latrodectes tredicimguttatus, che secondo una leggenda avrebbe punto un pastore del luogo, salvato successivamente dal latte bovino della cosiddetta vacca dell’argia.





Uno dei plastici capitelli angolari del portico








Un capitello con raffinati motivi animali


Due fasi costruttive caratterizzano la realizzazione della basilica: la prima risalente alla fine dell’XI secolo e al 1116 (anno di consacrazione per volontà del Giudice Costantino I), periodo in cui furono attive maestranze pisane, mentre durante la seconda fase, alla metà del XII secolo, maestranze pisano – pistoiesi realizzarono i lavori di allungamento dell’aula, fu eretta la sagrestia, la facciata col portico, il campanile e le strutture monastiche.
L’edificio religioso si presenta al pubblico con una pianta a croce commissa, caratterizzata dalla presenza di una navata sormontata da una copertura in rovere, terminante con un transetto sul quale si aprono tre absidi. E’ l’abside mediana a catturare l’attenzione dei fedeli grazie alla presenza di un ciclo di affreschi medievali su tre registri raffiguranti il Cristo in Maestà all’interno di una mandorla multicolore, gli Apostoli con la Madonna orante e scene tratte dalla vita di Gesù.



Gli splendidi affreschi dell'abside mediana della Basilica della SS. Trinità di Saccargia



La facciata della SS. Trinità di Saccargia richiama i modelli toscani di fine XII e inizi del XIII secolo, si pensi, ad esempio, alla chiesa di S. Giusto a Lucca o alla cattedrale di Volterra, a causa della divisione orizzontale in tre ordini e per l’utilizzo della bicromia. La parte inferiore è caratterizzata dalla presenza del portico, movimentato da una raffinata decorazione scultorea, mentre due false logge, anch’esse decorate, si innalzano nel primo e secondo ordine. L’apparato policromo risulta ancora presente nell’imponente campanile, abbellito dalla presenza di bifore e trifore nella parte più alta, una costruzione interessata, come il resto della chiesa, dai restauri di fine Ottocento, ma di cui, a causa dell’assenza di reperti fotografici dell’intero campanile, non è possibile purtroppo stabilire un’eventuale fedeltà dei due ordini superiori.



La Basilica della SS. Trinità di Saccargia


Angelica Porcu, laureata in Beni Culturali, nel 2016 ha conseguito la Laurea Magistrale in Storia dell'Arte. Collabora con riviste d'arte contemporanea on line




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