Leng Jiun.Tardo autunno,2012, olio su tela
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Luo Min. Foresta di populus euphratica, 2006, olio su tela
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Leng Jiun. Ritratto di Xiao Jiang, 2011, olio su tela
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Settanta opere di artisti cinesi, scelte dai curatori della mostra
“Visual China. Realismo figurativo contemporaneo”, Claudio
Strinati e Nicolina Bianchi, sono state esposte a Roma, al Complesso
del Vittoriano nel mese di settembre 2013 e ci hanno mostrato un
panorama inedito delle espressioni artistiche della Cina di oggi.
Le opere di Maestri ormai accreditati e di giovani artisti, tutti
provvisti di un’abilissima tecnica pittorica, ci hanno svelato
un mondo affascinato dalla cultura dell’Occidente figurativo,
sia di quella passata, soprattutto seicentesca italiana ed europea,
sia delle avanguardie iperrealistiche statunitensi, tanto da impressionare
il visitatore per la consapevolezza del linguaggio artistico, ma
anche per la capacità di rielaborarlo con soluzioni autonome.
La perizia tecnica e il virtuosismo formale e cromatico degli 11
Maestri cinesi espositori sono risultati stupefacenti per il pubblico.
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Guo Runwen. Nastro per capelli rosso, 2012, olio su tela
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Chen Zijun. Sussurro,2008, olio su tela
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Pang Maokun. Fanciulla seduta, 2013
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“La mostra -Visual China. Realismo figurativo contemporaneo-
precisa Nicolina Bianchi- è lo spaccato di un inedito racconto
di undici preziose fisionomie figurative della contemporaneità
cinese che autorevolmente definiscono, secondo il ricco bagaglio
di esperienze accademiche e di una propria, costante ricerca, l’immagine
culturale della Provincia di Hubei in una Cina, che da anni è
icona della più prestigiosa esuberanza creativa del nostro
tempo”. Le opere di Xin DongWang, Leng Jun, Ma Lin, Xu Mangyao,
Luo Min, Pang Maokun, Guo Runwen, Zhu Xiaoguo, Liu Xin, Wang Xinyao,
Chen Zijun, interpreti di una colta espressione figurativa evolutasi
soprattutto nell’ area della “Provincia di Hubei “,
dinamico centro di studi e ricerche artistico-culturali, hanno riempito
le sale del Vittoriano con immagini che mostrano senza dubbio una
corrente dell’arte attuale molto vicina alla concezione realistica
dell’Occidente, ma evidenziano anche il tentativo di una via
autonoma per la raffigurazione del reale, che si concretizza spesso
in un’ atmosfera di spaesamento e in un senso magico della
forma. |
Così Nicolina Bianchi nell’esaustivo
catalogo della mostra: “ Maestri che ben si integrano nel
più ampio concetto del ‘realismo figurativo universale’,
e ci coinvolgono nelle suggestive luci e nelle particolari atmosfere
della ritrattistica e del paesaggio, interpretati nell’equilibrio
cromatico e formale di una propria raffinatezza tecnica di virtualità
e simbologia”.
Molti degli 11 pittori evocano l’arte seicentesca, gli effetti
di luce caravaggesca, l’attenzione all’analisi psicologica
e il rigore del disegno; tuttavia alcuni di essi si allontanano
dalla mera imitazione della realtà attraverso un linguaggio
più espressionistico e simbolico. Precisa a riguardo Claudio
Strinati: “… il problema è nel percepire quanto
la volontà di stare radicati a una qualsivoglia idea di realtà
possa rigenerare il lavoro dell’artista che da un lato si
sente profondamente e talvolta totalmente coinvolto nel dialogo
Oriente-Occidente e dall’altro rivendica orgogliosamente una
propria specificità nell’approccio al reale anche quando
questo approccio assume le sembianze conferitegli dalla tecnica
a olio (o ad acrilico) che è tipica e quasi esclusiva della
tradizione occidentale e che quindi può sembrare quasi una
sorta di traduzione da un linguaggio a un altro”.
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Pang Maokun. Nella stagione dei fiori n.10, 2013, lio su tela
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Artisti come Pang Maokun e Leng Jun sbalordiscono
per la precisione del segno, per la cura minuziosa dei particolari,
per l’intensità dei ritratti iperrealistici, ma mai
privi di suggestioni psicologiche; altri, come la giovane Chen Zijun
e Zhu Xiaoguo, elaborano un linguaggio ricco di tensione emotiva
e una tecnica pittorica che disfa le forme con un melange cromatico
di grande effetto; altri ancora, come Liu Xin e Guo Runwen, circondano
i loro ritratti di un’atmosfera ottocentesca, dove la morbidezza
delle tinte e i giochi chiaroscurali sanno creare atmosfere sospese.
Tutti stupiscono per la ricercata rielaborazione dei linguaggi storici
provenienti dalla cultura occidentale e per la capacità di
adeguarli alla realtà della Cina contemporanea.
La mostra, promossa dalla Fondazione China Wuhan Rongbaozhai
e dall’Istituto d’Arte Internazionale Meilidao Cina
Pechino, progettata da Maurizio Fallace e da Ma Lin-, è
organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando, con la collaborazione
del periodico Segni d’Arte.
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 Zhu Xiaoguo. Jiangnan poesia notturna, 2013, olio su tela |
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Zhu
Xiaoguo. Stagno di un tardo autunno, 2013, olio su tela
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