La Célestine (La Femme à la
Taie), Marzo 1904 Olio su tela, Masterpiece from the Musée National
Picasso Paris to be held at Palazzo Reale in Milan from September
2012 to January 2013 © Succession Picasso by SIAE 2012
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Dopo quasi 60 anni dalla retrospettiva italiana del 1953 dedicata
a Pablo Picasso, inauguratasi a Roma, poi a Milano, la mostra a
Palazzo Reale rende omaggio al grande Artista dopo 11 anni dall’ultima
esposizione, con 250 capolavori provenienti dal Museo Nazionale
Picasso di Parigi. Unica tappa europea di un tour mondiale, la mostra
è un ricco excursus cronologico dell’opera picassiana,
espressione di una personalità proteiforme che innumerevoli
volte ha trasformato se stessa in un inesauribile divenire creativo.
Dalle sculture ai quadri famosi, rutilanti di colori, dai dipinti
che fissano con tratto delicato l’eterea bellezza di Olga
Koklova, la ballerina russa che Picasso sposò nel ’18,
ai ritratti di personaggi compagni di vita e di esperienze artistiche,
la mostra è un susseguirsi di immagini celebri. Visitare
la mostra è anche ripercorrere il cammino dell'arte del '900, attraverso
le estetiche innovatrici delle Avanguardie storiche, dal Cubismo
al Surrealismo ed oltre; tuttavia Goya, Manet, Degas, El Greco,
Van Gogh, Gauguin, Lautrec, vengono spesso evocati dal genio picassiano,
mai pago di vagare tra le espressioni artistiche delle più
autorevoli personalità passate e contemporanee, creatrici dei linguaggi
più moderni e alternativi.
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Femme aux
mains jointes (Etude pour "Les demoiselles d'Avignon"), Primavera
1907 Olio su tela, cm 90,5 x 71, 5 Masterpiece from the Musée National
Picasso Paris to be held at Palazzo Reale in Milan from September
2012 to January 2013 © Succession Picasso by SIAE 2012
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Deux femmes courant sur la plage (La course), 1922 circa Gouache
su compensato, cm 32,5 x 41,1 Masterpiece from the Musée National
Picasso Paris to be held at Palazzo Reale in Milan from September
2012 to January 2013 © Succession Picasso by SIAE 2012
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Se la cultura spagnola è stata fondamentale per la sua formazione,
Parigi risulta decisiva per la maturazione artistica di Picasso;
tuttavia nel 1901, sprofondato in una crisi profonda, lascia la
Capitale francese e torna a Barcellona. Inizia il periodo "blu"
(il ritratto "La Celestine" ne è uno dei capolavori!),in cui il
mondo dei derelitti diviene tema dominante e il blu il colore-manifesto,
seguito dal periodo "rosa", espressione di maggiore distensione
emotiva. Nel 1906 si fa già strada nel mondo dell'Artista la scelta
di un primitivismo di forme che dai modelli arcaici dell'arte occidentale
spazia verso le suggestioni dell'arte negra africana. Un' opera
come "Femme aux mains jointes" del 1907, testimonia la novità di
un linguaggio che infligge tagli netti alle forme esaltando un gusto
scultoreo e introducendo la quarta dimensione, il tempo, elementi
che caratterizzano l'opera le " Demoiselles d'Avignon", vessillo
della rivoluzione cubista.
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Portrait d'Olga dans un fauteuil, Primavera 1918 Olio su tela, cm
130 x 88,8 Masterpiece from the Musée National Picasso Paris to
be held at Palazzo Reale in Milan from September 2012 to January
2013 © Succession Picasso by SIAE 2012
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Paul en arlequin, 1924 Olio su tela, cm 130 x 97,5 Masterpiece from
the Musée National Picasso Paris to be held at Palazzo Reale in
Milan from September 2012 to January 2013 © Succession Picasso by
SIAE 2012
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Portrait de Dora Maar, 1937 Olio su tela, cm 92 x 65 Masterpiece
from the Musée National Picasso Paris to be held at Palazzo Reale
in Milan from September 2012 to January 2013 © Succession Picasso
by SIAE 2012
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Attorno agli anni '20 un ritorno ad una visione più figurativa
contraddistingue molte opere, come “Due donne che corrono
sulla spiaggia”, con evidenti suggestioni da Raffaello e da
Ingres, che sprigionano un sentimento di placida immersione nella
natura. Il “Ritratto di Olga” del ’18 ripropone
la misura classica di un genio che ha sostituito alle provocazioni
clamorose del periodo cubista una pausa di rigore meditativo, riflesso
di una stagione della vita meno anticonformista, ma ugualmente autentica
quanto le intemperanze più plateali e sovvertitrici di altri
periodi della sua esistenza. Anche la nascita di Paul, primogenito
dell’Artista, costituirà fonte di prodigiosa ispirazione
e l’avvio di una tematica familiare assolutamente inedita,
testimoniata dagli splendidi ritratti in cui il bimbo, abbigliato
da Pierrot, da Arlecchino o disegnato con la sanguigna, lo sguardo
luminoso e carico di attesa, campeggia in una dimensione sublimata
dall’affetto e dall’emozione.
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La suppliante, 18 décembre 1937, Gouache su tavola, Masterpiece
from the Musée National Picasso Paris to be held at Palazzo Reale
in Milan from September 2012 to January 2013 © Succession Picasso
by SIAE 2012
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Tête de femme, 1931 Bronzo, Masterpiece from the Musée National
Picasso Paris to be held at Palazzo Reale in Milan from September
2012 to January 2013 © Succession Picasso by SIAE 2012
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Picasso dipinge in quegli anni anche una serie di autoritratti,
presenti nella mostra in questione, opere che nel corso del tempo
diverranno lo specchio delle sue metamorfosi estetiche, autoritratti
anche fotografici in cui ama mascherarsi. Il recupero dell’antico
non è per Picasso semplice “ritorno all’ordine”,
ma attrazione per i miti mediterranei, per una bellezza e un erotismo
primitivi, espressi negli azzurri intensi dei mari e dei cieli,
nel vigore plastico delle forme, nell’ imponenza ieratica
delle figure femminili, gigantesche come idoli arcaici. Mollemente
abbandonate, ritratte in abbracci voluttuosi o in materne tenerezze,
le figure, spesso monocrome, acquistano volumi immensi, anche quando
sono di misure contenute, a causa della solennità delle pose
e dell’iconica fermezza dello sguardo. Un mondo mitico, quello
picassiano di questi anni, che non ripete canoni antichi, ma rielabora
esperienze sedimentate e rivoluzioni già consumate,
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La Lecture, 2 gennaio 1932, Olio su tela, Masterpiece from the Musée
National Picasso Paris to be held at Palazzo Reale in Milan from
September 2012 to January 2013 © Succession Picasso by SIAE 2012
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come quella cubista,
ricomponendole in una visione figurativa in cui anche la sproporzione,
non più dissacratrice, ha il valore di una rigenerata armonia
compositiva.
Alla fine degli anni ’20 il tratto serpentinato e velocissimo
di alcune opere annuncia, però, una nuova e dinamica sintesi
formale assieme a rinnovati orizzonti di sperimentazione linguistico-figurativa.
Il periodo, contrassegnato da un’originale stilizzazione espressiva,
è testimoniato nella mostra da alcuni ritratti, come "La
Lecture" ('32) e dalla serie degli Ateliers, in cui
sdoppiamenti e metamorfosi evocano persone amate o ritraggono il
volto del pittore e la sua mano. E’ questo il momento della
rivisitazione del mito del Minotauro, figura con cui spesso l’Artista
s’identificherà anche in seguito, divenendo una singolare
iconografia reiterata nel tempo, metafora sessuale dell’atto
creativo, ma anche simbolo della barbarie sociale.
Quando nei dipinti di Picasso appare la giornalista Dora Maar, ispiratrice
del capolavoro "Guernica", è anch’essa sotto forma
di Minotauro femmina, mostro per metà umano e per metà
bestia; ma ben presto la donna diverrà la figura spigolosa
e aggressiva, protagonista di inquietanti ritratti e di drammatici
capolavori della fine degli anni ’30. |
Con l'agghiacciante tempera "Guernica" Picasso
crea nel '37 il primo quadro politico della storia dell'arte, presentando
l'esplosione devastante e tragica causata dalla guerra nazista quale
metafora universale di tutte le stragi insensate e di tutte le vittime
della barbarie bellica. Quando nel ’53 dipinge una seconda
opera a sfondo politico, ovvero “Massacro in Corea”,
egli rivisita un'opera del suo maestro Goya, “Los fusiliamentos”,
rendendo ancor più sconvolgente e assurda la scena dell'esecuzione
nell’evidente innocenza degli inermi, attoniti uomini e donne
di tutte le età, e nel macabro mascheramento dei soldati,
marziani portatori di morte, espressione dell’ottusa e cieca
crudeltà della guerra.
Nell’eccellente esposizione milanese, curata da Anne Baldassari,
Presidente del Musée National Picasso di Parigi, è
anche presente la documentazione della storica mostra del ’53,
con la curatela di Francesco Poli, dove per la prima volta anche
l’immensa tela “Guernica” fu esposta nella sala
delle Cariatidi, al tempo ancora devastata dai danni del recente
conflitto (come testimonia un’eloquente fotografia, sotto
pubblicata ), sala oggi destinata a "Massacro in Corea".
I capolavori di Picasso, tra disegni, dipinti, sculture e fotografie,
sono visibili a Palazzo Reale fino al 6 gennaio 2013.
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Visitatori alla mostra di Picasso del settembre 1953 a Milano. Palazzo
Reale, Credito fotografico: © Rene Burri / Magnum Photos / Contrasto
© Succession Picasso by Siae 2012
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Bruna Condoleo, storica dell'arte, curatrice di mostre e di cataloghi d'arte |
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