Mattia Preti, Concerto a
tre figure - Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto
Longhi - Fonte: Consorzio La Venaria Reale |
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Nel IV centenario della nascita di Mattia Preti, oltre 40 capolavori
dell'artista calabrese, provenienti da collezioni pubbliche e private,
italiane, maltesi e inglesi, sono esposti a Torino, alla Venaria
Reale, presentati insieme ad importanti dipinti di Caravaggio e
di Luca Giordano, opere che documentano le fonti, le influenze e
gli esiti dell'originale ricerca pittorica di Preti. Nato a Taverna, in provincia di Catanzaro nel 1613, Mattia Preti rappresentò per l'età barocca un eccellente esponente dell'eclettismo pittorico, grazie ad un personalissimo stile, modulato sui linguaggi dei grandi artisti coevi: Lanfranco e Guercino, Jusepe de Ribera, detto Lo Spagnoletto e Caravaggio, che resterà il riferimento costante della sua lunga produzione artistica.
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L’interessante mostra torinese, dal titolo “Il Cavalier
calabrese Mattia Preti. Tra Caravaggio e Luca Giordano”, è
divisa in 5 sezioni tematiche, che ripercorrono la sua prodigiosa
attività: nella prima vi sono i dipinti di quando, giovane
artista giunto a Roma nel 1630, si entusiasma del naturalismo caravaggesco,
scegliendo come temi preferiti delle sue opere musicisti e giocatori,
soldati e scene di genere che rivelano un forte realismo sia nei
personaggi che nei gesti. Accanto alle opere di Preti, la mostra
espone anche “Il riposo durante la fuga in Egitto” di
Caravaggio, per mostrare le novità iconografiche e contenutistiche
di un capolavoro che influenzerà oltre che l’opera
dell’artista calabrese, la pittura successiva.
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Susanna e i vecchioni
olio su tela
Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi Fonte: Consorzio La Venaria Reale
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Nella seconda sezione sono esposte opere di una prima maturità
che, tralasciando l’influsso caravaggesco, si apre ai linguaggi
della scuola emiliana di Giovanni Lanfranco e del Guercino, acquistando
un’ esuberanza cromatica che si rivela pienamente nel capolavoro
“Susanna e i vecchioni”. Qui la storia sacra è
interpretata come un melodramma: gli sguardi dei protagonisti dialogano,
i gesti esprimono le loro emozioni e la luce accentua il dinamismo
della scena.
Ritratti e personaggi antichi e moderni fanno parte della terza
sezione espositiva, mentre nella quarta, che comprende il periodo
più interessante dell’opera di Preti, sono esposte
le opere di quella maniera “trionfante”, assorbita anche
dalla frequentazione della pittura veneta, di cui Preti fu un originale
interprete. Da Napoli a Malta, dove si trasferisce nel 1661 divenendo
il pittore che meglio sa tradurre lo spirito della nuova stagione
tardo-seicentesca, l’artista crea grandi scene di martirii,
dipinti colmi di pathos, realizzati con un virtuosismo inedito e
un chiaroscuro intenso che lo accomuna all’arte di Luca Giordano.
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Caravaggio, Il riposo durante la fuga in Egitto - Galleria Doria Pamphilj di Roma - Fonte: Consorzio La Venaria Reale
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Un soldato
olio su tela
Rende, Museo Civico Fonte: Consorzio La Venaria Reale
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Sconfitto dall’astro nascente di Giordano, continua la sua
attività pittorica a Malta, dove decora il soffitto di S.
Giovanni alla Valletta, opera di notevole fascino per la leggerezza
del tocco e per l’ampia spazialità: l’artista,
orgoglioso del suo successo pittorico e dell’ onorificenza
con cui viene insignito del Cavalierato, ritrarrà se stesso
con i simboli del pennello e della spada!
A Malta, esegue con foga barocca le committenze dell’Ordine
cavalleresco, mostrando un metodo di lavoro veloce e una facilità
di esecuzione veramente rari. Forti contrasti luministici donano
impetuoso movimento alle sue tele: la luce si riflette e si irradia
sui personaggi, accentuando con improvvisi bagliori il dramma concitato
dei conviti biblici, nei quali vaste scenografie di gusto veneziano,
memori di Paolo Veronese, aprono arditi scorci prospettici, mentre
il colore, steso a larghe macchie, accende di vivide lumeggiature
i volti delle figure e i loro gesti convulsi. Anche a Roma l'artista ha lasciato opere pregevoli, come gli affreschi dell'abside di S. Andrea della Valle, ma fu a Napoli che espresse il meglio di sé. La sua pittura è ricca di colore, illuminato da una luce argentea, fredda e lunare, che modella le forme esaltando la tragedia dei personaggi, facendo scintillare teste, mani, panneggi, accentuando le atmosfere fosche e opprimenti.
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Sant'Ambrogio - Collezione privata Romano Carratelli - Fonte: Consorzio
La Venaria Reale
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Giuditta e Oloferne - Napoli, Museo di Capodimonte Fonte: Consorzio La Venaria Reale
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A differenza del Caravaggio, egli non rinnega la magniloquenza e
l’articolazione compositiva della pittura seicentesca: si
avvale spesso di calcolati effetti scenografici, come nei bozzetti
per i distrutti affreschi, dipinti sulle porte di Napoli in occasione
della fine della peste nel 1656, in cui espresse la sua vena più
teatrale attraverso i macabri episodi della pestilenza.
Nell’ultima sezione soggetti femminili ed eroine bibliche
e mitologiche permettono al pittore di soffermarsi su raffinatezze
cromatiche e tonali tese ad esaltare immagini di donne dai destini
singolari, come Didone, Giuditta o Sofonisba, le quali interpretano,
senza sdolcinatezze, le loro virtù e le loro passioni. La
splendida “Giuditta e Oloferne”, pur erede della visione
caravaggesca, rivela nel volto un pathos non comune e un’intensità
emotiva lontana dalla spietata decisionalità dell’eroina
di Caravaggio.
Della pittura napoletana del ‘600, in cui coesistono vena
poetica e tendenza realistica, ispirazione colta e gusto popolare,
Mattia Preti rappresenta un filone sapiente che raramente scade
nel patetismo; dalla cultura emiliana ha saputo assimilare la volumetria
dei corpi, il trattamento degli incarnati di Lanfranco e la dinamica
narrativa del Guercino; tuttavia la genialità di Preti consiste
nell’aver amalgamato ad arte ognuno di questi suggerimenti
senza ricadere mai nell’imitazione.
La mostra, curata da Vittorio Sgarbi e da Keith Sciberras, professore
di Storia dell’arte all’Università di Malta,
si concluderà il 15 settembre 2013; è un progetto
della Regione Calabria e del Comitato per le celebrazioni del IV
centenario della nascita di Mattia Preti che si attua con il supporto
della Repubblica di Malta, in collaborazione con la regione Piemonte.
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San Francesco Saverio - Malta, St. John's Co - Cathedral, Valletta - Fonte: Consorzio La Venaria Reale
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Bruna Condoleo, storica dell'arte, curatrice di mostre e di cataloghi d'arte |
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