Il Battistero di Firenze ha una replica della Porta Nord, creata
da Lorenzo Ghiberti durante un lunghissimo arco di tempo, dal 1402 al
1424, nella bottega del padre orafo Bartoluccio, con l’aiuto
di giovani scultori, fra i quali il grande Donatello; la porta originale,
invece, dopo un appropriato restauro eseguito dall’Opificio delle
Pietre Dure e terminato nell’ottobre 2015, è visibile
nel nuovo Museo dell’Opera del Duomo. Per replicare la Porta
Nord ci sono voluti sei mesi di studi, 4 anni di lavoro, 15 persone
impiegate a tempo pieno, 350 ore di cesello per ognuno dei 28 pannelli,
3,5 tonnellate di bronzo, 15 di materiale refrattario, 440 kg di
cera per realizzare gli stampi, 1 tonnellata di silicone per fare
i calchi dei pannelli e dei fregi della cornice.
La Porta Nord del Battistero di Firenze è, infatti, un’opera
titanica: alta 5 metri per 3 di larghezza come l’originale
di Lorenzo Ghiberti, ed è stata eseguita da maestranze in
grado di realizzare, ancora oggi, opere con le stesse tecniche e
maestria di 600 anni fa.
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La Porta Nord del Battistero fiorentino, courtesy Claudio Giovannini.
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La magnificenza della Porta Nord, replicata per il Battistero, (foto Claudio Giovannini)
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Ma chi era Lorenzo Ghiberti? E come nasce questa grandiosa Porta?
Nato a Firenze nel 1378, formatosi nella bottega del padre, come
già accennato, il giovane Lorenzo scolpisce e cesella il
bronzo, materiale talmente duro da essere utilizzato per fare cannoni,
come fosse oro. La prima grande affermazione è la vittoria
al concorso fiorentino per la seconda Porta del Battistero (la prima
porta era stata realizzata da Andrea Pisano nel 1330/36), bandito
dal 1401 dall’Arte dei Mercanti. Calimala. Ghiberti presenta
una formella bronzea di classica bellezza ed equilibrio che, come
proponeva il tema del concorso, racconta il sacrificio di Isacco:
con essa vince rivali talentuosi, fra cui filippo Brunelleschi.
Pertanto dopo due anni inizia la progettazione e la realizzazione
dell’intera Porta, che sarà formata da 28 formelle
istoriate, a cornice quadrilobata, di bronzo dorato, che narrano
venti storie del Nuovo Testamento, dall’Annunciazione alla
Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, e nella otto formelle
della parte inferiore vengono rappresentati Padri della chiesa ed
Evangelisti. Il telaio contiene, agli angoli delle formelle, 47
testine di Profeti e Sibille, sei per fila, tranne l’ultima
in basso che ne presenta solo cinque. Tra queste, imprevedibilmente,
l’autoritratto del Ghiberti con un turbante.
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Un momento della messa in opera della Porta Nord (foto Claudio Giovannini)
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Particolari della replica delle formelle da Lorenzo Ghiberti (foto Claudio Giovannini)
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La chiarezza delle scene della vita di Gesù, ordinate e sintetiche
e la raffinatezza dei particolari, panneggi o elementi paesaggistici,
fanno di questa opera un esempio superbo di arte orafa, cui la doratura
dei pannelli aggiunge eleganza, movimento e luminosità.
Dopo 23 anni la porta sarà ultimata, ma già dopo un
anno viene commissionata a Lorenzo la terza Porta del Battistero,
quella Est, che una volta terminata, sarà chiamata “del
Paradiso e che sarà ultimata nel 1452. In questa ultima realizzazione
il Ghiberti divide la superficie in dieci grandi riquadri che narrano
scene dell’Antico Testamento per completare la storia cristiana
rispetto alla precedente Porta. Maturo e attento alle trasformazioni
della cultura fiorentina, l’artista esprime qui un’evoluzione
artistica nella sapiente ricerca prospettica, nella luminosità
delle scene, nell’aggetto delle figure dal fondo, nella bellezza
idealizzata dei personaggi, nella modulazione dei passaggi chiaroscurali.
La presentazione al pubblico della replica della Porta Nord è
avvenuta il 23 gennaio scorso, alla presenza del Cardinale Giuseppe
Betori, del sindaco di Firenze, Dario Nardella, del presidente dell’Opera
di Santa Maria del Fiore, Franco Lucchesi, del presidente della
Guild of the Dome Association, Enrico Marinelli e dei membri fondatori
dell’Associazione. Si tratta di un progetto interamente finanziato
con fondi privati messi a disposizione dall’Opera di Santa
Maria del Fiore e dalla Guild of the Dome Association, di cui fanno
parte imprenditori di tutto il mondo e di fedi diverse, con lo scopo
comune di supportare i valori universali dell’arte.
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Le operazioni di cesello delle formelle bronzee (foto C. Giovannini)
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Courtesy Opera del Duomo, foto Claudio Giovannini----------------
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La sostituzione della Porta Nord si è resa necessaria per
motivi di conservazione, come in precedenza lo fu per la Porta
del Paradiso. La replica è stata realizzata a Firenze dalla
Galleria Frilli nella Fonderia Ciglia e Carrai. Fu, infatti, Aldo
Marinelli della Galleria Frilli a realizzare la replica della
Porta del Paradiso nel 1990 grazie ad alcuni dei calchi eseguiti
al tempo del restauro del dopoguerra e alla generosità
del mecenate giapponese Choichiro Motoyama, che finanziò
l’operazione con 2 miliardi di lire. La replica fu trasportata
a Parigi per esser dorata con il metodo galvanico, in sostituzione
di quello a mercurio “fuori legge” in Italia per la
sua tossicità.
www.ambranepicomunicazione.it
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