Il progetto del Nuovo Palazzo di Giustizia realizzato dallo Studio di Architettura NICOLETTI ad Arezzo
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All’interno del parco storico dell’ex ospedale sanatoriale
Antonio Garbasso, otto anni fa è stato inaugurato il
nuovo Palazzo di Giustizia di Arezzo. Due volumi, uno preesistente
e di matrice neoclassica, l’altro dal gusto decisamente più
moderno, collegati da un ponte di acciaio e vetro sospeso a 5 metri
d’altezza, costituiscono rispettivamente l’edificio
contenente gli archivi e quello che accoglie l’aula del Tribunale
e uno spettacolare atrio d’accesso. Un progetto ideato e realizzato
dallo Studio di Architettura NICOLETTI e Associati, quasi a voler
rimarcare la linea nel tempo, il dialogo dell’uomo con la storia e con la natura. Proprio per questo intervento di recupero
e di nuovo inserimento allo studio Nicoletti è stato riconosciuto
il Premio Internazionale IAA per il migliore edificio del 2002 (1).
L’architettura bioclimatica e la progettazione urbana sostenibile
sono il cavallo di battaglia di Manfredi Nicoletti il quale, già
docente di Architettura ecosistemica presso l’Università
Valle Giulia di Roma, trae ispirazione dalla natura per le forme
dei suoi edifici realizzando tensostrutture e grandi strutture urbane
secondo i principi della tutela ambientale. |
Tornando al Palazzo di Giustizia di Arezzo il nuovo volume,
un edificio che rievoca il passato e la storia della città,
è contenuto verso nord da una massiccia e imponente parete
in granito nero degli Urali, mentre verso sud insiste la vera anima
dell’edificio. Qui, infatti, una “morbida” tenda
di brise-soleil muove la facciata permettendo alla luce di penetrare
all’interno e lasciando respirare l’edificio con una
forma flessuosa che richiama gli elementi dei giardini e del parco
che lo circondano. La bioclimatica e i precetti di architettura
ecocompatibile sono i motivi vincolanti della scelta dello studio
Nicoletti di impiegare il granito lungo la parete più esposta
alle intemperie e i brise-solieil su quella rivolta verso la luce
e l’irraggiamento solare. Quello del Palazzo di Giustizia
di Arezzo è, quindi, un guscio concavo che ricalca la logica
progettuale di Manfredi Nicoletti con l’impiego dell’acciaio
spazzolato, nella proposta seriale di pareti trasparenti e con l’allusione
al tema della geometria organica e alla geoarchitettura.
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Non è un caso, infatti, che l’Architetto abbia studiato
nei dettagli il progetto dal punto di vista bioclimatico: l’esposizione
a sud e l’inserimento di strutture frangisole sono fondamentali
per la dispersione delle radiazioni termiche, mentre la parete
in granito fiammato è essenziale per il contenimento dell’energia
irradiata, e ancora le aperture per l’areazione naturale
sono l’elemento basilare per il raffrescamento estivo dei
locali interni per mezzo dell’effetto camino. Effetto, quest’ultimo,
che viene accentuato dalla pianta ellittica dell’edificio
stesso e dall’elevazione forma tronco conoidale che intorno
alla hall d’ingresso a tutt’altezza accoglie e contiene
i visitatori in un ambiente ameno e termoregolato in modo naturale.
La facciata sud, spettacolare in questo progetto aretino, è alta
quasi 17 metri ed è caratterizzata da una doppia parete
convessa, “rigata” dai due livelli sovrapposti, curvi
e traslucidi, di elementi frangisole che hanno la duplice funzione
di ombreggiare durante il periodo estivo e al contempo, durante
l’inverno, di riflettere la luce solare naturale all’interno
dell’edificio stesso.
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Sul lato opposto di 20 metri, lungo la parete nord, una serie di
lastre di granito sono disposte sul muro portante di cemento armato,
lasciando lo spazio necessario per areare la parete ventilata; le
stesse che, poste in opera secondo inclinazioni differenti, associano
alla funzionalità bioclimatica un elegante effetto di non
complanarità e ruvidezza.
Un progetto, il nuovo Palazzo di Giustizia, che riflette sulla bellezza del paesaggio e sulla
struttura urbana di Arezzo, un edificio che nasce dall’esigenza
di coniugare la conservazione storica delle preesistenze (inserite
tra i beni vincolati dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali e
Architettonici) all’esigenza di ottenere alte prestazioni
impiantistiche e distributive. Gli elementi architettonici si
rapportano fondendosi alle forme naturali e con le vasche d’acqua
che circondano l’edificio, assolvendo contemporaneamente
alla funzione bioclimatica.
Un manufatto d’argento che brilla sotto i raggi del sole
e che di notte si lascia illuminare dall’interno, un progetto
dagli spazi diafani e dalle forme dinamiche, organiche, vibranti.
Quasi a voler parlare del nuovo Palazzo di Giustizia di Arezzo
come di un essere vivente!
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Si ringrazia lo Studio di Architettura Nicoletti per la gentile concessione delle
immagini |
(1) Moltissimi e prestigiosi i progetti realizzati dallo Studio di Architettura Nicoletti e Associati, sia in Italia (Roma, Siracusa, Bari, Reggio Calabria, Udine, Campobasso) che all'estero: Malaysia, Kazakistan, Corea del Sud, Cina, Russia, Nigeria, Emirati Arabi Uniti.
Ilaria D'Ambrosi, architetto e Urban Planner
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