I suoi scatti, in esposizione a Padova, alla Vecchiato Contemporary Photos dal 1 giugno 2007, pregni di echi della pittura francese dell'Ottocento, possiedono uno charme singolare, una sostanza pittorica per la luce soffusa che idealizza le forme e per un'armonia compositiva che isola le cose fotografate dalla banalità del contingente. La finalità di Hamilton è creare immagini che restino sospese nel tempo e nello spazio: giovani corpi femminili, come Afroditi adolescenti o languide apparizioni oniriche, nature morte circonfuse di magiche luminescenze e paesaggi suggestivi ove ogni riferimento all'età presente venga assolutamente eluso.
La sua fotografia tende infatti all'assoluto: in una sorta di still life, gravida di nostalgia, egli immortala sogni, crea atmosfere e figure fermate in un'incorruttibile beltà, panorami di Venezia ripresa al tramonto o all'alba, tra le nebbie cangianti, simili a sfumati leonardeschi.
D. Hamilton
Se è pur vero che i suoi soggetti preferiti sono le fanciulle, è giusto mettere in evidenza che “ egli ne cattura l’innocenza velata in scatti aureolati di una luce impressionista, sorta di schermo pudico allo sguardo voyeur che vorrebbe, in questi soggetti, cogliere sogni di erotismo - chiarisce la curatrice della mostra-. Certo, questa predilezione sembra sospetta e forse lo é, ma la leggenda supera la realtà e il fotografo persegue la sua opera, ponendosi immancabilmente al di là del tempo e delle mode, creando uno stile, inventando una luce, dando origine ad un archetipo che l’arte di oggi considera al pari dei maestri del XX secolo”
. Un omaggio, dunque, all’eterno mito del bello questa mostra padovana; in tempi contrassegnati da un materialismo che esalta l’aspetto effimero ed artefatto della bellezza più esteriore, spesso con volgarità, l’arte di Hamilton costituisce una boccata di aria pura, vivificata dalla cultura figurativa, dalla grazia e dall’eleganza formale, pur nella nostalgica consapevolezza che tutto scorre….inesorabilmente.
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D. Hamilton: omaggio a Raphael Peel, 1990
In Hamilton pittura e fotografia si fondono grazie ad una lirica ispirazione, tesa a captare ciò che si avvicina alla perfezione, siano nudi muliebri o composizioni di frutta o scenari di spiagge paradisiache. In un'epoca, come il ‘900, in cui più spesso i fotografi hanno preferito fermare con i loro scatti la crudezza del mondo reale, Hamilton esprime una posizione idealista che, sull'onda mai spenta del classicismo ottocentesco, predilige la fuga dal mondo. L'arte di Hamilton non vuole scandalizzare né tanto meno sconvolgere, ma riprodurre realtà decantate dalla loro fisicità e prive di ogni riferimento troppo prosaico. “ Egli é il fotografo dell'istante assoluto – spiega Dominique Stella nel catalogo della mostra -: l'immagine non deve in alcun modo riferirsi a un'epoca, né deve contenere alcun elemento riconducibile a un momento preciso.. nessuna automobile, nessun dispositivo tecnologico, nessuna rappresentazione del quotidiano nella sua accezione temporale, perché la fotografia di Hamilton é a-temporale”.
Il ricordo dei bei nudi di Dominique Ingres, il fascino dei dipinti di Eugéne Delacroix, le evanescenti immagini di Edgar Degas si ripropongono nelle opere del fotografo inglese. "Oltre che delle sue ragazze in fiore- continua Stella- , Hamilton è un appassionato ammiratore di pittori…... Egli cattura l'immagine delle cose e delle persone, conferendo loro un tratto quasi pittorico…Le sue foto diventano quadri in omaggio ai grandi artisti che lo hanno preceduto (Hommage à la peinture, scritto dal fotografo nel 1984 ).

Le tre Grazie, omaggio a Raphael, 1988
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