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La "paglia": una nuova frontiera per l'edilizia?!
di Ilaria D'Ambrosi




Ormai è tristemente noto che quasi la metà delle emissioni di gas serra nell’atmosfera sia dovuta alle pratiche edilizie e ai consumi energetici degli edifici. Per questa ragione, per contenere l’impatto ambientale è sempre più necessario trovare tecniche costruttive che abbiano un limitato impatto sul nostro Pianeta: l’uso di materiali naturali e l’attivazione di procedure edili a basse emissioni di CO2 e che contengano lo spreco delle risorse sono dunque fondamentali. Le pratiche edilizie che impiegano la paglia, con tutti i vantaggi e gli svantaggi, sono in questo momento uno degli esempi più calzanti di architettura sostenibile!
Diverse pubblicazioni, ma purtroppo non così tante e soprattutto non abbastanza conosciute, individuano il primo impiego di questo materiale nella Burke House, un edificio costruito in Nebraska nel 1891, che è ancora in perfette condizioni. Alla fine del XIX secolo in Nord America si sviluppò questo sistema costruttivo veloce e con materiali facilmente reperibili, il cui successo è una delle motivazioni per la quale l’edilizia statunitense ancora oggi preferisca materiali come il legno per buona parte delle costruzioni.




Burk House, Nebraska, 1891. USA



Con il passaggio del secolo la casa di paglia arriva anche in Europa: in Francia, Germania e Gran Bretagna, per approdare in Italia, in Sud Tirolo per la precisione, solo nel 2000, quando era ormai ampiamente diffuso il concetto di edilizia ecosostenibile. Oggi anche nel nostro Paese sono abbastanza numerosi gli esempi di edifici, non solo residenziali, realizzati in paglia intonacata. A motivare questa scelta l'economicità e la superlativa risposta in termini di comfort ambientale di queste abitazioni. Tra gli studi di architettura che si occupano di edilizia sostenibile e a scarso impatto ambientale, il romano Bag Studio è tra i più operativi con le balle di paglia; tra gli edifici realizzati dallo Studio in Italia il progetto più noto è quello del quartiere Quadraro di Roma; all'estero il più famoso è a Ibiza, in Spagna, tuttavia, al giorno d'oggi, sono veramente tantissimi gli studi che occupano di architettura a scarso impatto ambientale e sono molti i progetti di case ecologiche che sfruttano il sistema costruttivo della paglia, non ultimo quello presentato per ricostruire la città dell'Aquila dopo il terremoto.




Casa in paglia e legno



casa realizzata con balle di paglia e intonacata con limo a Swalmen, Paesi Bassi


Entriamo nell'anima del progetto della Casa di Paglia di BAG Studio. Per sfatare il mito che le abitazioni costruite con materiali non tradizionali siano adatte solo a contesti rurali è stata costruita a Roma, nel quartiere Quadraro, la prima casa di paglia urbana. I committenti e l'architetto Paolo Robazza hanno scelto la paglia compressa per tutte le tamponature, perché è un materiale resistente al tempo e alle sollecitazioni sismiche, oltre ad avere costi più bassi e prestazioni energetiche tre volte superiori ai materiali comunemente utilizzati nell'edilizia. La traspirazione delle pareti favorisce l'isolamento termico e igronometrico, aumentando la qualità della vita degli abitanti.Quella di Roma dunque è una casa, di quasi 200 metri quadrati, che usa materiali naturali e spesso a chilometro zero, del tutto uguale alle altre, con la differenza di essere a basso impatto ambientale! Ma perché dovremmo scegliere di costruire una casa in paglia? Inutile dire che i costi di costruzione e di manutenzione di un edificio di questo tipo sono abbastanza contenuti, ma il risparmio non è solo iniziale.

Una casa di paglia del 1908. Simonton house, Nebraska, USA




Chiesa di St. Thomas ad Abiquiu, Nuovo Messico, USA


La paglia essiccata e privata dei semi non marcisce, non genera parassiti ed è tre volte più isolante di una muratura tradizionale, abbattendo così le spese per il riscaldamento o il raffreddamento. Il segreto è la traspirazione delle pareti, possibile grazie al sistema costruttivo che, nonostante quello che si possa pensare, ha la stessa resistenza al fuoco di una casa in legno. Inoltre, dalla posa della prima balla all’impiantistica, la casa di paglia è rispettosa dell’ambiente: al suo interno il fabbisogno giornaliero è soddisfatto dagli impianti di riciclo delle acque e di produzione di energia da pannelli solari.
Ancora una considerazione sull'impronta antropologica di questo tipo di bioedilizia: gli steli di paglia usati per le balle, poi inserite nell'apparato murario, vengono presi dagli scarti della trebbiatura derivata indifferentemente dal frumento, dall’orzo, dalla segale, dal riso o da altri cereali. Mentre per quanto riguarda l’inquinamento le emissioni di CO2 per la costruzione di un edificio in paglia costituiscono solo il 4% dei sistemi costruttivi tradizionali!
L'unico limite è quello strutturale: nonostante la struttura in legno e paglia sia staticamente sicura, questi sistemi costruttivi non possono essere impiegati per edifici alti, limitando così l'uso a una tipologia edilizia precisa. Inoltre le case di paglia non sono indicate per zone molto umide o con piogge troppo frequenti e/ abbondanti; tuttavia non è detto che lo sviluppo di sistemi edilizi a basso impatto ambientali non arrivi anche a trovare una soluzione a questi problemi!



Ilaria D'Ambrosi, architetto e Urban Planner
e-mail: ila.dambrosi@gmail.com



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