2008 Transumanza (episodio 16)
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Si concluderà con una serata speciale la mostra di pittura
di Luana Romano, che si sta svolgendo a Roma, presso “Officine
nove", un concerto dei COSMOGRAM (basso e tromba) allieterà il pubblico durante
il finissage, il 27 novembre 2015, alle ore 21. Riportiamo qui di seguito la
presentazione della mostra a cura di Robertomaria Siena.
Luana Romano e il vertice della pittura
“l’artista che cospira non si serve del reale che per
crocefiggerlo” A. Artaud
Piet Mondrian, come è noto, intende la pittura come definizione
dell’Assoluto; orizzontali e verticali, colore campito, piatto,
puro.
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L'attesa del Ciclope 4
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Transumanza verticale 2
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I Cobra, al contrario, pensano di riempire l’incontaminato
dell’olandese con le loro viscere e con i loro deliri. Luana
Romano si inserisce in un tale dibattito perchè lo ritiene
ancora vivo ed attuale. Contro Mondrian, non pensa di lasciare
la strada del divenire fatta di percorsi, di cammino, di transumanze
appunto.
Contemporaneamente, contro i Cobra, non cede alla passione, allo
scatenamento dell’irrazionale. Da qui l’ordine che
emana dalle opere esposte in mostra; un ordine che però,
come dicevamo, lascia spazio a pertugi, camminamenti, sussurri
pronunciati spesso da un cielo d’acqua o da un’acqua
celeste. Dunque il divenire e l’esistenza vengono comunque
e sempre ricondotti all’interno della scelta antireferenziale
che è propria della Romano. Ci tiene a questo; l’uomo
e il mondo vengono affrontati unicamente nel cuore di una pittura
decisamente intransitiva. Intransitiva non fino al punto di dimenticarsi
del mito. Ecco le opere su Ciclope, su Polifemo che appare, ovviamente,
nelle vesti di un occhio astratto.
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Da dove scaturisce il lirismo dei lavori che riguardano il nemico
di Odisseo? Discende dal Ciclope innamorato di Galatea, dal mostro
che non è più mostro ingentilito come è dall’amore.
Luana Romano parla di “transumanze verticali”; perchè
“verticali”? è presto detto; come è accaduto
altre volte, l’artista si contrappone fieramente all’anoressia
praticata dalle Neoavanguardie. La pittura non e’ affatto
morta ed esibisce vistosamente la verticalità della propria
sopravvivenza . Verticalità che si incarna perfettamente
nella bellezza che le appartiene di diritto e alla quale l’artista
(anche a nome nostro) non intende rinunciare. Ancora e per ultimo,
perchè la scelta permanentemente astratta? La pittura, sostiene
Luana Romano, appartiene al regno di altro all’impero della
cospirazione come dice il grande Artaud citato in epigrafe. Cospirazione
contro il pratico inerte che chiede all’arte, dal fondo della
sua disperazione un attimo di tregua e una promessa di felicità.
Robertomaria Siena
www.officinenove.com , via del Casale Galvani, 9- 00157 Roma |
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