Vesuvius ,1985, Andy Warhol
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Senza titolo, 1989, Jannis Kounellis
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Capodimonte è l’unico Museo di arte antica in Italia
che vanta una sezione di Contemporaneo. La collezione si è
costituita attraverso l’attività espositiva di artisti
di fama internazionale che si sono confrontati, tranne in rare eccezioni,
con gli spazi e le opere di Capodimonte. La formazione della raccolta
è nata e si è sviluppata sul concetto antitetico
a quello della cesura col passato in un dialogo costante e fruttuoso
degli artisti che, lasciandosi suggestionare dal luogo e dalla città
di Napoli, hanno realizzato lavori legati concettualmente al sito
in cui erano esposti. Da Alberto Burri a Mario Merz; da Daniel Buren
a Carlo Alfano; da Sol LeWitt a Joseph Kosuth a Andy Warhol. E ancora
Pistoletto, Fabro, Kounellis, tanto per citarne alcuni. Tutto ciò
è stato possibile anche grazie al coinvolgimento di collezionisti
e galleristi nonché amanti e promotori dell’arte, quali
Lucio Amelio e l’indimenticabile Graziella Lonardi Buontempo.
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Grande Cretto Nero, 1978, Alberto Burri
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Mare nostrum, 2006, Anselm Kiefer
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Dal 14 luglio, grazie alla volontà del direttore
Sylvain Bellenger, consapevole dell’unicità e importanza
della sezione all’interno di quella che è la seconda
Pinacoteca d’Italia, la collezione del contemporaneo sarà
visibile dalle 8.30 alle 19.30: “Con questa operazione –
ha dichiarato il direttore Bellenger - il Museo prosegue nella sua
opera che mette al centro della sua politica il pubblico e la didattica.
Ritengo la sezione del contemporaneo una parte strutturale e fondamentale
del museo, in dialogo con le altre opere presenti e il parco. Presto
ci saranno altre importanti novità che intendono dare di
Capodimonte un’immagine globale del museo e del parco, nonché
della storia dell’arte, in un costante e proficuo rapporto
che va al di là delle epoche e dei contesti così come
è, e deve essere, lo stesso concetto di Arte”.
Inoltre sarà possibile accedere alla sezione utilizzando
la nuova artecard che consente di vedere l’arte contemporanea
da Napoli a Caserta (maggiori info su www.campaniartecard.it). Per
l’occasione arriverà, in prestito temporaneo al Museo,
un’opera degli anni ’60 di Cy Twombly che andrà
ad arricchire la collezione permanente i cui ambienti sono stati
dedicati a Graziella Lonardi Buontempo, ora rammentata con una foto
di Massimo Piersanti del 1970 e una sua frase significativa: “I
giovani artisti hanno bisogno di vedere il mondo perché soltanto
nella battaglia, nel confronto, nel superarsi, viene fuori il meglio
di noi stessi”.
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Pietre dell'intelligenza, 1996, Enzo Cucchi
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Vasca, 1984, Mimmo Paladino
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La sera del 14 luglio si sono svolti
i festeggiamenti per la riapertura, in collaborazione con l’Associazione
Incontri Internazioni d’Arte, durante i quali si è assistito a
un concerto del rinomato Conservatorio di San Pietro a Maiella,
ormai partner del museo in molteplici occasioni.
Infine occorre anche rammentare che, in vista del nuovo orario,
è stato realizzato un restyling di tutti gli ambienti che
ospitano il Contemporaneo, nonché si è proceduto con
interventi di manutenzione straordinaria su una serie di opere, ovvero
il "Grande Cretto Nero" di Alberto Burri, 1978, "In ascolto" (Stanza
dello Spettatore) 2005, di Giulio Paolini e "Terra della Pace", 1990-1991,
di Luigi Mainolfi. E ancora "Onda d'urto", 1987 di Mario Merz, "Indizi-opera
in situ", 1987-1997 di Daniele Buren, e lo spazio "White bands in
a black room", ideato e realizzato a Capodimonte nel 2002 da Sol
Levitt.
Gli interventi, diretti da Marina Santucci, sono stati eseguiti
dai restauratori interni al museo: Simonetta Funel, Giuseppe Silvestro,
Alessandra Golia, Antonio Tosini, Antonio De Riggi, e dai restauratori
esterni Stefania Martirano e Gabriella Russo.(cs)
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