Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Rivista bimestrale - Anno I - Gen./feb. 2006, n. 1
ARTinFORMA 

RESTAURI E...DINTORNI


La Pala del Giorgione
di Alessandra Berruti



Un restauro tra "passi falsi" e luci spente.

…Lo veggo Giorgione imminente su la plaga meravigliosa, pur senza ravvisare la sua persona mortale; Lo cerco nel mistero della nube ignea che lo circonfonde..Tutto, o quasi, di lui s'ignora; e taluno giunge a negare la sua esistenza. Il suo nome non è scritto in alcuna opera; e taluno non gli riconosce alcuna opera certa. Pure, tutta l'arte veneziana sembra infiammata dalla sua rivelazione…
G. D'Annunzio, Il fuoco , 1898

È il febbraio 2002 quando inizia il restauro della pala di Castelfranco su cui, Zorzi da Castelfranco Veneto raffigurò la “ Madonna con Bambino e i santi Francesco e Liberale ”, tra il 1503 e il 1504, su committenza del siciliano Tuzio Costanzo.
Il dipinto era stato richiesto all'artista per ricordare il figlio Matteo, morto ventitreenne al servizio della Serenissima, ritratto in bassorilievo sulla lapide tombale, ai piedi dell'altare.
Questo restauro, che conferma in parte quanto affermato dal poeta D'Annunzio e cioè che le opere di Giorgione venivano spesso male attribuite o giudicate non totalmente di sua mano, ha ridato fulgore ad un capolavoro del Rinascimento, pietra miliare di una pittura basata sulle calde tonalità del colore e sui valori atmosferici della luce. I motivi che hanno richiesto l'intervento sulla fragile tavola sono stati a scopo conservativo, dato il discreto stato generale dell'opera.
Tuttavia, quando fu trasferita a Venezia per il restauro, la superficie pittorica del dipinto era sollevata in più punti ed erano presenti rischi di cadute di vaste zone di colore.
È stato sufficiente effettuare una prima analisi per constatare che le cause di alcuni danni erano da attribuire a precedenti e pesanti interventi di restauro, iniziati nel secolo XVII, che avevano pregiudicato, oltre alla qualità pittorica dell'opera, l'effettiva quantità di superficie attribuibile alla mano di Giorgione. Inoltre nel 1972 la pala era stata rubata e ciò aveva aggiunto ai danni preesistenti gli effetti di traumi e spostamenti inopportuni per un bene già così fragile.
È l'ottobre 2005 quando il restauro finalmente può considerarsi terminato. Cinque fasi possono essere individuate per l'intervento sulla Pala. La prima, come spesso accade per ovvi motivi, è stata quella della stabilizzazione del supporto ligneo. Infatti la fitta palchettatura originale in mogano impediva ogni movimento naturale del legno. Si è perciò deciso di sostituirla con un'intelaiatura lignea meno rigida, capace anche di difendere l'opera da eventuali modifiche di temperatura. Priva della vecchia struttura, la tavola è stata predisposta per la Seconda fase, quella di una radiografia completa. E durante questa operazione si scopre che una mano ignota è intervenuta sul piede sinistro di san Francesco, ritratto alla sinistra della Vergine in trono.
Un “passo falso”, oggi chiarito grazie al restauro, che si aggiunge alla storia del dipinto, una delle poche opere certe di Giorgione.
La terza fase, la più delicata ma anche la più rilevante, ha riguardato l'intervento di consolidamento della superficie pittorica. Durante l'operazione si è potuto constatare che la preparazione stessa del dipinto si presentava ormai molto fragile e quindi l'intervento dei restauratori si è limitato a ridurre i numerosi sollevamenti della pellicola pittorica.
Il lavoro è stato possibile grazie al Laboratorio di Restauro delle Gallerie dell'Accademia, condotto da Alfeo Michieletto, il quale nella quarta fase, quella di pulitura, se pur leggera, è stato in grado di restituire leggibilità e splendore all'immagine. Per evitare polemiche ed eventuali passi falsi, Michieletto ha pensato di operare con cautela attraverso “saggi di pulitura” che testassero la reazione delle vernici ossidate da asportare. Quest'ultime sono state fortunatamente eliminate fino ad ottenere un livello di pulitura ben equilibrato, capace di mettere in risalto le tonalità delle tinte tanto amate e ricercate dal pittore veneto per ottenere l'affascinante tecnica della “pittura senza disegno”, per la quale Giorgione è Maestro insuperato.
La quinta ed ultima fase è stata quella del giorno 8 dicembre, data scelta per far tornare la Pala “a casa” nel momento in cui ovunque hanno risuonato le campane per la festa dell'Immacolata.
A questo scopo si è sottoposta la Cappella Costanzo del Duomo di Castelfranco ad un serie di interventi in grado di assicurare alla grande Pala una perfetta conservazione. Fino a quel momento l'opera era rimasta esposta nelle Gallerie dell'Accademia, protetta da un'apposita teca climatizzata; ora essa è stata ricollocata all'interno di una nuova teca a microclima controllato, protetta da un diaframma antiriflesso e antisfondamento, che la preserverà da brutte sorprese!
In occasione della presenza della Pala di Castelfranco nelle Gallerie veneziane, sono state esposte “ la Tempesta”, “la Vecchia”, “la Nuda” ed il “Cristo porta croce” della Scuola Grande di San Rocco, unico altro dipinto ormai concordemente assegnato all' artista. Inoltre il museo Boijmans van Beuningen di Rotterdam, proprio per la presenza contemporanea della “Tempesta” e dei “Tre filosofi”, ha eccezionalmente concesso in prestito per la mostra, ora conclusasi, l'unico disegno certo di Giorgione, “Figura in un paesaggio”, che presenta diverse analogie con i due dipinti citati. Per ragioni di conservazione il prezioso disegno è stato in mostra solo per quattro settimane e visibile per alcune ore al giorno (negli intervalli è rimasto al buio e coperto). Una buona occasione per riflettere su come il restauro sia non solo in grado di ridare l'antico splendore ad un'opera, ma anche di scoprire interventi di altra mano da quella dell'artista e di far conoscere ed ammirare opere che altrimenti rimarrebbero “al buio e al coperto”, non solo per motivi conservativi!

 











Giorgione: Pala di Castelfranco V. (1503/4)








La Vergine (particolare della Pala)








Castelfranco Veneto (Tv): Duomo di
S.Maria Assunta e S.Liberale