Un movimento continuo e ritmico nasce dai materiali che Emanuele
Rossini utilizza nei suoi caleidoscopici lavori di assemblage artistico,
frutto di un elaboratissimo progetto ideativo che non lascia nulla
al caso. Il materiale, il più vario, s’ intreccia in
trame fitte di fili di cotone, di plastiche dipinte, di ferro, di
creta e di gesso, creando un’insolita sinfonia plastica di
toni e di luci. L’amore per la materia coinvolge l’artista
al punto che le sue opere ci presentano una visionaria ricostruzione
del mondo in cui , tra sentimenti contraddittori, tra senso allucinatorio
e realtà, regna un inquietante horror vacui. Tracce
di vita emergono dal silenzio della materia per riappropriarsi di
una rinnovata energia, restituendo sorprendenti brani di realtà
poetiche, come accade nel magico e conturbante Aquarium, disseminato
di piccoli pesci colorati.
E’ la materia stessa a divenire metafora di ansie, angosce,
desideri irrealizzati, fughe verso il trascendente, come le sagome
umane, modellate all’essenziale, celate da sapienti intrecci
di segni e di elementi (Angeli caduti) o travolte da gorghi
circolari in un’ osmosi che coinvolge l’io individuale
e le forme universali (Naufragi).
L’essenza più profonda dell’opera di Emanuele
Rossini deve ricondursi ad un’empatia della materia, ovvero
nella capacità di quest’ultima di comunicare sensazioni,
aspirazioni, disagi. I suoi palinsesti sembrano racchiudere l’
animistica forza vitale della natura ed esprimere nel loro inedito
associazionismo polimaterico una libertà fantastica con cui
è possibile spaziare tra linguaggi diversi, capaci di rendere
tangibile la metamorfosi della materia. Nella cifra stilistica di
Rossini, infatti, si fondono istanze culturali che provengono dall’Oriente
e dall’Occidente: l’amore per la materia, organizzata
attraverso composizioni organiche e armoniose, sottende sempre una
ricerca spirituale e un’ansia meditativa che s’immergono
nel concreto per trascenderlo e imboccare i labirintici percorsi
della psiche.
Vi è nei quadri di Rossini un desiderio risarcitorio nei
confronti della natura violata dall’uomo: al pari di uno scultore,
con raro talento fantastico egli realizza per via di “mettere”
l'immagine di una natura alternativa, attraverso la quale si ripristina
un’ assorta e misteriosa bellezza, un universo alchemico dove
perdersi e ritrovarsi.
Quello di Rossini è dunque un percorso visionario, in cui
la materia, centro focale d’interesse, si spoglia della sua
IMMANENZA nell’evocare la più vasta realtà del
simbolo: luci e ombre si giustappongono negli illusionistici giardini
segreti (Rifugio tra i rami), oppure nei mosaici di resine
reciclate (Cristallizzazioni) che ripropongono in termini
di contemporaneità i marmi paleocristiani del Duomo di Civita,
e ancora nei piccoli corpi modellati in argilla e trasportati dal
turbinio degli elementi tra i mille fili di cotone (Giudizi universali).
Memoria storica ed esperienza personale si legano indissolubilmente
nei suoi lavori, come avviene nell’uso delle terre e dei materiali
che l’artista utilizza a piene mani per consegnare al fruitore
l' immagine inedita del suo complesso immaginario artistico.
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Angeli caduti
Naufragi
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