Esiste un atteggiamento particolare con cui un medico esamina un'opera
d'arte? E' questo l'originale fil rouge del saggio “ Indiscrezioni
su Piero” , scritto da Andrea Trenti, medico chirurgo,
autore di numerose monografie scientifiche, amante della ricerca rivolta
verso ogni ambito della cultura.
Un saggio dal taglio interdisciplinare e dal contenuto suggestivo,
in cui onoscenze artistiche, esperienza professionale, sensibilità
e "occhio clinico” si fondono a comporre un prezioso cammeo.
"Ognuno porta dentro di sé il segno della propria
cultura - recita l'autore - ma soprattutto il segno preponderante
dell'attività che quotidianamente svolge; per cui è
praticamente impossibile osservare un'opera d'arte senza aggiungere,
a una visione personale, più o meno profonda per sensibilità,
comprensione e ricordo della persona, il peso della propria deformazione
professionale ”. Redatto nel '92, sei anni prima della sua precoce
scomparsa,, il saggio di Andrea Trenti è il frutto di un'indagine
atipica attorno alla figura di Piero Della Francesca, pittore affascinante,
umanista, studioso di matematica e di geometria, acuto interprete
della cultura del primo Rinascimento. Partendo dall'osservazione di
alcune celeberrime opere del Maestro quattrocentesco, l'autore si
muove con sapiente curiosità tra immagini dipinte e testimonianze
storiche, collegando significativi particolari pittorici con le scarse
notizie sull'esistenza di Piero, a cominciare dal “cognome”, Della
Francesca, che non deriva, come riferisce erroneamente Giorgio Vasari
nelle sue "Vite", dal nome della madre Romana, bensì
da quello della nonna! Il saggio prosegue con l'analisi dei presunti
autoritratti dell'artista e con le note riguardanti la sua salute
e i problemi fisici, come la cecità sopraggiunta in età
matura, che il medico vuole appurare dal suo particolare
angolo visuale. |
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Nasce così un'esplorazione inedita attorno ad alcuni
aspetti scientifici desumibili dalle immagini pittoriche
di Piero, forse non fondamentali per il critico d'arte, ma molto
stimolanti per uno studioso: ad esempio, la presenza reiterata di
una "cisti" a livello del collo, visibile in alcune figure
considerate come autoritratti (vedi il soldato della "Resurrezione
di Cristo" al museo di S. Sepolcro), a detta dell'autore potrebbe
far pensare a una patologia dello stesso Artista. Molti, inoltre,
gli interrogativi sul perché negli ultimi 14 anni della vita
Piero non abbia più prodotto opere: anche in merito alla
risoluzione di questi antichi dubbi interviene il medico, con la
sua esperienza e con la sua scienza, non per giungere a conclusioni
definitive, ma per fare ipotesi realistiche, a volte innovative.
Il saggio, sempre teso ad evidenziare attraverso la disamina degli
elementi figurativi i riflessi della vita reale, continua con l'osservazione
minuziosa di due importanti e noti dipinti di Piero: “La Madonna
di Monterchi”, detta Del parto, e il “S. Sebastiano”, anche questi
ultimi analizzati da un'angolazione tutta professionale, la prima
opera per l'evidente stato di gravidanza della Vergine Maria e la
seconda per le ferite create dalle frecce nel bel corpo del santo.
Infine i nei presenti sul viso di Federico da Montefeltro,
realisticamente ritratto da Piero ben due volte, ovvero nel celebre
dittico degli Uffizi e nella Pala di Brera, coinvolgono emotivamente
l'autore in un possibile scoop storiografico-artistico che, con
un'inaspettata virata “gialla”, il saggio svelerà.
Nato
a Bologna nel ’39, Andrea Trenti si è laureato in medicina e chirurgia
presso l’Università di Roma, dove ha iniziato la carriera universitaria
conseguendo la libera docenza. Autore di monografie di interesse
chirurgico e didattico, direttore scientifico della rivista medica
“L’occhio clinico” e della rivista di scienza e tecnologia “L’occhio
clinico-sala operatoria”, ha spaziato con libertà e intelligenza
nel mondo della cultura. Versatile, studioso di musica, pianista
dotato di ottime doti canore, Andrea Trenti ha scritto un libro
sulla storia del tabacco dalla nascita ai nostri giorni, danni compresi,
intitolato “Tabacco e fumo” (Giunti Editori, ’76); una monografia
sulle piante medicinali più utili: “Le piante consigliate dal medico”
(Delfino Editore, ’83); un diario singolare, incentrato sulla figura
di Giacomo Leopardi: “Il poeta e il professore” (Delfino Editore
’87), ed infine “Un chirurgo tra Abelardo ed Eloisa” (Editrice il
Gabbiano, ’93), antica storia d’amore interpretata dal punto di
vista medico-scientifico. La sua precoce scomparsa nel settembre
del 1998 ha interrotto bruscamente un iter di successi e di lusinghiere
affermazioni personali.
Questo articolo vuole essere anche un omaggio alla sua personalità
e al suo talento da chi ha avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo
personalmente.
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