Dal 5 al 19 giugno di quest’anno, il Macro ha messo in scena
i documentari d’arte Rai realizzati dal regista Franco Simongini
in occasione del ventennale della sua scomparsa. Particolare attenzione
è stata riservata alla serie dal titolo "Ritratto d'autore"
realizzata dal 1971- 77.
Il ruolo che Franco Simongini ha avuto nella divulgazione dell'arte
è stato paragonato a quello che il maestro Manzi ha avuto per la
lingua italiana. Anche per Simongini il mezzo di comunicazione è
stato la televisione ed è con le telecamere che, in un arco di tempo
che va dal 1969 e 1991, per la prima volta nella storia della televisione,
entrò negli studi dei più grandi artisti italiani come de Chirico,
Guttuso, Manzù, Burri, Marini fino a Schifano, nell'intento di portare
a contatto arte e televisione, che fino ad allora erano stati l'uno
spettatore dell'altro. Prima di allora infatti, era il 13 aprile
1954, solo una serie, "Avventure dell'arte" con una puntata
dedicata a Giovan Battista Tiepolo, era andata in onda. Nasce così
una sintassi filmica specifica in grado di rivolgersi a un pubblico
umile, che darà origine a due modelli di riferimento dell'audiovisivo:
il catalogo museale con voce fuori campo e il telegiornale. Negli
anni '70 finalmente il pubblico è pronto per un linguaggio più diretto
e immediato, ed è proprio Franco Simongini che modifica definitivamente
il racconto creando una relazione aperta e creativa con gli artisti
e coinvolgendo nella scrittura Cesare Brandi e Federico Zeri, cioè
il meglio della ricerca e divulgazione artistica di quegli anni,
inventando una nuova grammatica filmica di approccio all'arte: un'
opera nuova finalizzata a una diffusione intelligente e libera del
linguaggio visivo contemporaneo.
|
(Fig 1. fotogramma tratto da doc Rai "Come nasce
un'opera d'arte" regia di F. Simongini Roma 1973. Giorgio de Chirico
ripreso dalle telecamere durante le fasi iniziali di lavorazione
del dipinto "Sole sul cavalletto", eseguito durante l'intervista
di Franco Simongini
|
“Era un giornalista con ampie vedute. Era capace di ascoltare,
accordando la massima libertà e poi naturalmente, quando
il servizio veniva registrato in pellicola, lo ‘aggiustava’
abilmente. Simongini lavorava sul montaggio: era perfettamente liberale,
non aveva né pregiudizi, né punti di vista precostituiti.
Le sue domande, poi, erano sempre molto semplici, in modo da poter
essere capite da tutti. La televisione deve essere compresa dalla
gente; se diventa astrusa, è inutile”. Così
Federico Zeri, con il quale il giornalista aveva un rapporto di
collaborazione e di amicizia, descriveva Simongini.
|
(Fig. 2 ) fotogramma tratto da doc Rai "Come nasce
un'opera d'arte" , regia di F. Simongini Roma 1973 Giorgio de Chirico
ripreso dalle telecamere durante le fasi iniziali di lavorazione
del dipinto "Sole sul cavalletto", eseguito durante l'intervista
di Franco Simongini
|
COME NASCE UN' OPERA D’ARTE
Nel documentario "Come nasce un'opera d'arte" , de Chirico,
ottantacinquenne, risponde alle domande di Simongini mentre dipinge
davanti alle telecamere un'opera caratteristica della Neometafisica,
dal titolo: " Sole sul cavalletto". Consigliamo la visione del video
reperibile a questo indirizzo web: https://www.youtube.com/watch?v=agHCwRbhyBc
.
E' il 1973, siamo nella casa studio dell'artista a Piazza di Spagna,
dove Giorgio de Chirico ha vissuto gli ultimi trent'anni della sua
vita. Simongini stimola de Chirico con numerose domande, semplici
schiette e sincere: iniza così un duetto magistrale:
Simongini: Maestro, che cosa sta preparando?
De Chirico: E' un soggetto che riguarda i soli; il sole spento
in cielo e che si riaccende in una camera.
La chiacchierata continua mentre il Maestro completa il disegno
e colora il cielo di verde-blu e i raggi ondulanti dei due soli,
uno di nero, l'altro giallino, quindi poggia i pennelli.
Simongini: Maestro che colori usa?
De Chirico: Colori buoni.
Si percepisce l'ironia di un grande Maestro che gioca con il
suo interlocutore, e non concede di svelare la tecnica e i segreti
nascosti con tanta cura per anni. |
(Fig 3.) fotogramma tratto da doc Rai "Come nasce
un'opera d'arte", regia di F. Simongini Roma 1973. Giorgio de Chirico
porta a compimento l'opera durante il secondo giorno di lavorazione
delle riprese televisive.
|
All’inizio della seconda giornata di riprese, il lavoro
sulla tela appare più avanzato da come de Chirico l’aveva
lasciato la sera prima.
Simongini: (con tono di rimprovero) : Maestro, ma aveva promesso
di fare tutto davanti alle telecamere: qui vedo che il lavoro è
andato avanti rispetto a ieri.
De Chirico si scusa invocando il furore creativo .
De Chirico: Ho dormito poco,c'è stato un demone che mi tormentava...
L'artista spiega a Simongini che è stato preso dall'"ansia di
creare". Lo scambio tra i due è molto divertente.
De Chirico sta al gioco dando risposte una più spiritosa dell'altra,
mentre completa il quadro fino alla fine, con tanto di data e di
firma.
Simongini:“ Maestro cos’è per lei la pittura?
De Chirico: Un divertimento, un piacere, una soddisfazione,
un divertimento d’ordine superiore.
Simongini: Ma lei è un pittore fuori dal tempo?
De Chirico: (laconico) Si
|
(Fig 4.) : fotogramma tratto da doc Rai "Come
nasce un'opera d'arte" regia di F. Simongini Roma 1973. Totale dello
studio con l'opera completata e firmata durante le riprese televisive.
A sinistra il regista F.Simongini
|
Sono passati 43 minuti,vediamo l'artista firmare l'opera aggiungendo
perfino il mese (operazione mai fatta prima); improvvisamente ci
si rende conto di come in questo film-documento de Chirico abbia
messo la propria tecnica a servizio dello spettatore. Lavorando
e giocando con Simongini, è riuscito a realizzare un lavoro ben
diverso dai film di finzione. Sono qui messi in evidenza particolari
problematiche di realizzazione dell' opera per quanto riguarda le
tecniche e metodi di lavorazione, ma vengono sottolineati anche
i caratteri umoristici di un pittore senza tempo. Mentre dipinge
de Chirico ci regala la preziosa descrizione del soggetto nei minimi
particolari, permettendoci di avvicinarci ad un' opera del periodo
della Metafisica apparentemente di difficile interpretazione e concedendoci
infine un'esperienza rara e preziosa.
Un'opera d'arte per divenire immortale deve sempre superare i limiti dell'umano senza preoccuparsi né del buon senso né della logica.
(G. de Chirico)
Nota Bene. Una nostra approfondita ricerca
su eventuali proprietari del materiale di repertorio (datato 1931-32-33)
ha dato, ad oggi, esito negativo. Ci siamo pertanto attenuti alla
legge 22 aprile 1941 n. 633 e successivamente alla modifica il 22
maggio 2004 n. 128, secondo la quale l‘opera è da considerarsi
di pubblico dominio, per un uso strettamente didattico e senza fini
commerciali.
Alessandra Berruti, laureata in Conservazione dei Beni Culturali,
collabora, grazie alla Società Cooperativa Biblionova, al
progetto BAV nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
|
|