Autorizzazione Tribunale di Roma n. 378 del 30/09/2005
 
Rivista bimestrale -Anno III- Sett./ott. 2007, n.11
IL PIACERE DELL'ANTICO  

CAPOLAVORI SVELATI


Cavaliere eroico
di Paolo Moreno


Cavallo in bronzo, e piede del cavaliere che ha sostituito quello originario. Da Roma, vicolo dell’Atleta. Roma, Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori (foto Mimmo Frassineti, AGF srl, Roma)


I Musei Capitolini espongono nuovamente al Palazzo dei Conservatori il Cavallo rinvenuto in Trastevere il 1849, oggetto di esami e restauri negli ultimi decenni. La cavità sul dorso è traccia del cavaliere che a un certo punto fu sostituito in Roma da quello cui pertiene il piede bronzeo trovato non lontano. Il tipo della calzatura data intorno al 50 a. C. un reimpiego che non concide con quanto sappiamo dei venticinque compagni di Alessandro, caduti al passaggio del Granico il 334 a. C., spesso richiamati per il Cavallo dei Conservatori: plasmati da Lisippo con l'immagine del re, furono portati a Roma da Metello Macedonico nel 146 a. C., e schierati nel Portico che da lui prendeva nome (detto poi di Ottavia), dove ancora venivano ricordati dopo il passaggio di Alarico nel 411 della nostra era.
Da un altro bronzo equestre di Alessandro sarebbe stato tratto il destriero di Cesare nel Foro da lui denominato (46-44 a. C.): la concomitante datazione del piede appartenuto al cavaliere secondario, ci troverebbe entusiasti nell'identificazione del cavallo di Alessandro e di Cesare, ma dai versi di Stazio (“Selve”, 1, 84-90) che lo descrivono si ricava un volgersi del muso, che manca nel palafreno di Trastevere.
L'accostamento a Lisippo rimane valido per la snellezza della testa, comparabile al Bucefalo di Alessandro in uno dei bronzetti da Ercolano al Museo di Napoli, testimoni del gruppo del Granico, e per affinità con la quadriga di Elio sulla metopa dal tempio di Atena a Ilio (circa 300 a. C.), che ripete il carro eseguito da Lisippo per Rodi. Corrispondono le vene sul ventre, la muscolatura del petto e del collo, lo scheletro che

 

La quadriga di Elio, metopa in marmo. Da Ilio, tempio di Atena. Berlino, Musei (Photo Preussischer Kulturbesitz, Staatliche Museen, Pergamonmuseum, Berlin)


traspare nel capo, la rasatura della criniera e il ciuffo sulla fronte: l'impennata viene elusa nell'esemplare dei Conservatori dalla recente sostituzione della zampa anteriore destra in forma tesa, così che poggia al suolo sostenendo il manufatto. Restauro praticabile solo perché il corpo si è schiacciato alla giuntura del treno posteriore, perdendo l'innalzamento proprio dell'assalto. Tenendo conto dell'originaria attitudine dell'animale, va restituita nella zampa antica (che ci è giunta contorta) l'autentica flessione che sollevava lo zoccolo in misura minore rispetto alla sinistra. Il combattente aveva arrestato il galoppo tirando con la sinistra le briglie, per colpire d'asta un avversario appiedato: lo zoccolo sinistro conserva il foro quadrangolare per il perno collegato al nemico abbattuto che materialmente sosteneva la composizione. È infine un cavallo cabrato quello che mantiene le zampe posteriori tra loro allineate come il nostro: se l'animale avesse puntato la destra anteriore a terra, avrebbe avanzato l'arto posteriore sinistro nel prepararsi alla partenza.





Dettagli del Cavallo in bronzo. Da Roma, vicolo dell’Atleta. Roma, Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori (foto Mimmo Frassineti, AGF srl, Roma)






Dettagli del Cavallo in bronzo. Da Roma, vicolo dell’Atleta. Roma, Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori (foto Mimmo Frassineti, AGF srl, Roma)




Paolo Moreno, cattedra di Archeologia e storia dell'arte greca e romana, Dipartimento di Studi storico artistici archeologici e sulla conservazione, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università Roma Tre (www.paolomoreno.com)

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