
Doriforo, copia romana da Policleto, marmo di Luni. Da Pompei, Palestra Sannitica. Napoli, Museo Archeologico Nazionale (Mimmo Jodice, Napoli). |
Il Doriforo, bronzo di Policleto, ricostruzione di Paolo Moreno, disegno di Ilaria Loquenzi.
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Apparizione del defunto in armi presso la propria stele, lékythos attica a fondo bianco, terracotta, Pittore di Achille. Da Eretria. Atene, Museo Nazionale Archeologico (Archaeological Receipts Fund, Ministry of Culture, Athens)
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Tra i punti nodali nella storia della critica c'è la dichiarazione di Lisippo, che il Doriforo di Policleto gli era stato maestro (Cicerone, “Bruto”, 296): un'opera d'arte veniva segnalata come riferimento per le generazioni successive alla stregua del modello di natura. Lisippo, superando con la sua lunga vita l'attività dei coeteanei e il regno di Alessandro (336-323 a. C.), apre la fase della “maniera”: così Michelangelo, che echeggierà il motto lisippeo esaltando come maestro il Torso del Belvedere. |
Mancava tuttavia uno spunto iconografico che rendesse visibile il rapporto tra Lisippo e l'antesignano: l'abbiamo da che Vincenzo Franciosi, docente presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha rilevato la traccia del bracciale di uno scudo in bronzo sull'arto flesso nella replica del Doriforo al Museo Nazionale di Napoli (V. Franciosi, “Il ‘Doriforo' di Policleto”, introduzione di P. Moreno, 3a ediz., Napoli 2007, Jovene editore).
Numerose testimonianze hanno preso luce da questa imprevista quanto incontestabile scoperta, rivelando per tutta l'età classica la continuità dello schema riconquistato. Oltre che attraverso i rilievi delle stele funerarie, l’evidenza è nella successione delle ceramiche con guerriero stante dalla lékythos attica del Museo Nazionale di Atene, coeva alla creazione del capolavoro policleteo (445-440 a. C.), all’anfora di produzione campana (circa 325), giunta da Cuma all’attuale Museo di Genova Pegli, tramite la collezione di Oddone di Savoia: il Pittore Apulizzante, cui viene attribuita quest’ultima decorazione, appare suggestionato proprio dall’attualità del rilancio in funzione di Alessandro.
Se infatti accogliamo gli indizi che portano a riconoscere nel Doriforo un’immagine di Achille, comprendiamo che la sentenza di Lisippo s’incarna pienamente in una delle proposte del bronzista intese a storicizzare l’eroico: |
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Immagine statuaria del defunto entro l’edicola monumentale, anfora campana, terracotta, Pittore Apulizzante. Da Cuma. Genova Pegli, Museo di Archeologia Ligure (cortesia Dr. Anna Maria Pastorino e Dr. Guido Rossi, Genova)
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l’Alessandro quale Achille, plasmato all’occasone dello sbarco a Ilio, quando il sovrano assunse le leggendarie armi del campione omerico dedicate nel tempio di Pallade (334). Conosciamo da un medaglione aureo di età imperiale l’icona del Macedone – lancia in spalla - che imbraccia lo scudo istoriato con l'Oikouméne (terra abitata), il Sole, la Luna e gli astri: trionfale aggiornamento del Doriforo alla passione che fa volgere al cielo il |
Busto di Alessandro quale Achille, diritto di un medaglione in oro, coniazione di Severo Alessandro. Da Abukir, antica Thonis egizia, Herákleion ellenistico. Bakltimora, Walters Art Gallery (Foto Harry J. Connolly, Baltimore)
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capo del conquistatore. Tale la coerenza del discorso, da imporre il superamento dei dubbi formulati dallo studioso napoletano: il quale, restituendo lo scudo al tipo statuario da Pompei, ha al contempo escluso che la sinistra del giovane potesse impugnare l'asta insieme col laccio posto al margine del clipeo; poiché la mano destra nel medesimo esemplare teneva, a giudicare dalla cavità tra le dita, un diverso, largo attributo quadrangolare (a mio vedere, la spada nel fodero), la lancia non avrebbe trovato luogo nel soggetto. Da qui il rifiuto di far coincidere la definizione ellenica di Doryphóros (portatore dell'asta, dóry , propriamente di frassino) trasmessa da Plinio (“Storia naturale”, 34, 55), con l'archetipo del reperto pompeiano e di altri più di sessanta monumenti affini: che invece provano lo strepitoso successo di quell'invenzione. |
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