Il Pozzo Sacro Is Pirois sorge nell’omonima località del territorio del comune di Villaputzu, situato nella regione della Sardegna sud orientale conosciuta, come Sarrabus (39°33'53.10"N, 9°35'42.03"E).
Si tratta di un edificio templare costruito nel Bronzo Medio, periodo i cui limiti cronologici si collocano approssimativamente tra il 1800 e il 1500 a. C.
Dal punto di vista architettonico, il Pozzo presenta un atrio esterno formato da due paramenti murari laterali che introducono all’ingresso trapezoidale architravato. L’ingresso introduce alla scalinata contrapposta a un soffitto composto da elementi lapidei digradanti che immette nella camera del pozzo vero e proprio. Questo ambiente ha forma circolare ed è chiuso in alto da una semicupola. In superficie è stato impiantato un nuraghe mono torre, della tipologia “a tholos”, che avvolge la camera interna e rende tale monumento un unicum nel panorama archeologico sardo.
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Pozzo sacro Is Pirois. Sono visibili paramenti murari laterali e l'ingresso trapezoidale.
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Per la costruzione dell’edificio sono stati utilizzati conci di diverse dimensioni. L’architettura esterna, composta dai paramenti laterali e dal nuraghe, è stata realizzata con grandi pietre granitiche appena sbozzate. La parete esterna dell’ingresso e la camera interna mostrano, invece, una maggiore attenzione nella costruzione, con la messa in opera di pietre lavorate per lo più scistose e disposte a filari. I pozzi sacri della Sardegna venivano costruiti in corrispondenza di fonti d’acqua sorgive o falde freatiche permanenti. Infatti, la loro caratteristica principale era la presenza di acqua nella camera interna, che veniva convogliata attraverso un sistema idraulico molto sofisticato composto da fori e canalette. Is Pirois sorge in corrispondenza di una vena d’acqua perenne che lo alimenta ancora oggi, situazione non riscontrabile in tutti i pozzi sacri sardi e che rende il sito ancora più suggestivo e affascinante. |

Pozzo sacro Is Pirois. Visione laterale con nuraghe a tholos esterno e paramenti murari in pietre granitiche.
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I pozzi sacri della Sardegna, così come altri edifici cultuali tipici del panorama isolano (si vedano le tombe dei giganti, i templi a megaron, le domus de janas), svelano il profondo senso religioso degli antichi sardi, nonché la loro maestria nelle tecniche costruttive. La religiosità nuragica era legata all'economia agro-pastorale delle comunità e quindi rivolta prevalentemente agli elementi naturali.
Nel caso dei pozzi sacri l'elemento divino era appunto l'acqua e, per tale motivo, gli studiosi ritengono che questi monumenti fossero la sede di rituali sacri connessi alla sua presenza e legati alla fertilità delle donne, della terra e del bestiame.
Le divinità venivano interpellate non solo durante le cerimonie prettamente religiose, ma anche per emanare una sentenza durante i processi. In questo caso l'imputato era giudicato dalla divinità attraverso l'utilizzo dell'acqua: i colpevoli divenivano ciechi al contatto con il fluido divino, mentre gli innocenti miglioravano la loro vista!
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Le numerose manifestazioni che si svolgevano nei pressi dei pozzi sacri favorivano un continuo afflusso di persone che si trasformavano in veri e propri pellegrinaggi in occasione delle celebrazioni più importanti. L'incontro presso i luoghi sacri era anche un'occasione per realizzare scambi commerciali di vari oggetti e bestiame che si svolgevano nei vicini locali appositamente allestiti per queste attività. Il grande dinamismo che caratterizzava questi luoghi è testimoniato dai numerosi ritrovamenti di manufatti diversi, tra i quali compaiono i bronzetti.
L’utilizzo dei pozzi sacri è perdurato attraverso il tempo. Con il sopraggiungere del Cristianesimo molti edifici antichi vennero convertiti in funzione della nuova religiosità e riutilizzati come chiese; nemmeno l’acqua ha perso la sua valenza sacra, vista l’importanza che le viene attribuita dalla cristianità.
Is Pirois, tuttavia, non ha subito conversioni d’uso e ha conservato la sua antica natura pagana.
Il pozzo sacro Is Pirois rappresenta più di 3000 anni di storia del territorio di Villaputzu: per il paese le opportunità offerte dalla sua presenza sono numerose e spaziano dalla ricerca archeologica al turismo. Si auspica, tuttavia, che in un prossimo futuro il sito venga preservato e valorizzato nella maniera che merita, così che anche le generazioni che verranno dopo di noi possano vantare un tale patrimonio! |

Pozzo sacro Is Pirois. Ingresso trapezoidale architravato con elementi lapidei digradanti contrapposti alla scalinata
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Is Pirois: la camera interna piena d'acqua |
Eleonora Casula, archeologa, ricercatrice indipendente di archeologia molecolare
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