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Work in progress - Anno XVIII - n.74 - Gennaio-marzo 2023
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Roma. Eleonora Vetromile: “Resistere al vento”!

a cura della redazione



“Pensa che in un albero c’è un violino d’amore, pensa che un albero canta e ride, pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita”. Alda Merini

Si è inaugurata a Roma il 9 febbraio 2023 la mostra personale di Eleonora Vetromile “Resistere al vento”, un ciclo di opere realizzate a olio su tela che restituisce emozioni universali, connesse alla potenza evocativa degli alberi e al loro respiro. L'ulivo è presente nella simbologia e nei miti fin dalla preistoria: nell'Antico Testamento è associato al concetto di pace e salvezza, nell’arte è stato di ispirazione di grandi artisti come Monet, Degas, Dalì, Matisse e Van Gogh. Tredici alberi di ulivo si snodano in tutta la loro maestosità nella Galleria di MICROartivisive , e dimostrano la tenacia inarrestabile dell’ulivo di resistere al vento, come simbolo di resilienza, archetipo di vita e di rinascita. "Una mostra poetica e magica -sottolinea Paola Valori, direttrice della Galleria e curatrice della mostra- una sorta di giardino personale dell’artista, che ha saputo cogliere le potenzialità emozionali dell’ulivo rendendolo il vero protagonista delle sue opere, con una pittura autentica, declinata in forme mai uguali.”


Eleonora Vetromile, Gioventu, olio su tela, 50x50, 2017





Il vecchio saggio, olio su tela, 60x80, 2016


Così l'artista Eleonora Vetromile racconta la sua mostra:
"Gli ulivi dei quadri sono alberi veri, reali, secolari. Basta osservarli per scoprire come nessun albero meglio dell'ulivo riesca a rappresentare la natura umana: i suoi dolori e le sue ferite, la fatica della terra, le ingiustizie subite: esso simboleggia l'anima di tutto il Sud del mondo. Il racconto di tante vite possiamo leggerlo nell'intreccio dei tronchi contorti, nei rami che sembrano morti ma sui quali spuntano nuovi germogli. Una voglia di lottare, di continuare a vivere nonostante le avversità. Gli ulivi sono un patrimonio dell'umanità perché è l'umanità stessa che essi rappresentano. Dall'ulivo sacro coltivato sull'Acropoli di Atene agli uliveti della Palestina, da simbolo di pace per la religione cristiana a fondamentale elemento economico per molte aree del Sud. Alberi antichissimi che sopravvivono nonostante le insidie degli stessi uomini. Il vento, la siccità e l'abbandono possono piegarli ma essi continuano a vivere e i tronchi, deformati dal tempo, attraversano i secoli. La mostra vuole descrivere tutto questo, in ogni albero c'è qualcosa di noi. Quanti ritroveranno tra quei rami frammenti di memoria o storie passate, ma anche una spinta a continuare a non lasciarsi sopraffare a "resistere al vento".

"Gli oli di Eleonora Vetromile - commenta la storica dell'arte Bruna Condoleo - sono apparizioni delicate e quasi surreali dove la tecnica pittorica soffice e aerea sa tradurre la bellezza dell'albero decantandone la forma e creando magiche rivelazioni. C'è nella sua pittura un desiderio di "scavare" l'oggetto per arrivare all'essenza, una sorta di animismo di origine lirica: pittura mentale, potrei definirla, ovvero forma contemplata con la mente e resa con ritmi di severa purezza. La sua raffinata sensibilità le consente di cogliere la qualità poetica della forma dell'ulivo, filtrata dalla memoria e capace di trasfigurare il soggetto grazie alla levità di tocco e alla scelta di tenere e luminescenti gamme cromatiche simili all'argenteo bagliore delle foglie d'ulivo. I suoi alberi svelano uno spirito elegiaco che nell'assorto silenzio della forma manifesta un atteggiamento contemplativo della realtà che ci circonda".


La ferita, olio su tela, 70x80, 2016





L'età più bella, olio su tela, 50x50, 2016


NOTE BIOGRAFICHE
Eleonora Vetromile è architetto specializzato nel restauro dei monumenti. Ha partecipato ad alcune mostre collettive nel periodo del Liceo Artistico. Il successivo impegno professionale ha lasciato poco spazio alla pittura, ripresa tuttavia nel 2008. Utilizza tecniche e stili diversi, affrontando soggetti sia figurativi che informali, cercando di rendere visibile ciò che spesso non appare. Forme e colori sono sempre diversi, ma con una costante ricerca sperimentale. Un percorso di frammenti diversi. Tra i fondatori dell'Associazione Romana acquerellisti, l'artista ha esposto in Italia in diverse mostre personali e collettive. Alcune sue opere sono state esposte a Madrid, Lisbona, Karachi, Toronto, Timisoara, Mosca, Sebastopoli e San Pietroburgo.




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