Mosaico della Villa romana imperiale del Casale, le 10 atlete. Piazza Armerina IV secolo d. C. Patrimonio Mondiale UNESCO
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Se la nascita ufficiale del reggiseno moderno si fa risalire a poco più di cento anni fa, è pur accertato che un così importante elemento dell'intimo femminile sia stato pensato molto prima del '900, anche se con forme e intenti diversi. La storia recente testimonia che sia stata Mary Phelps Jacob, nota come Caresse Crosby, americana di New York, a brevettare nel 1913 il primo reggiseno della storia contemporanea; abituata a vestire abiti da sera stravaganti e spesso trasparenti, la signora Jacobs ideò per esigenze personali un rudimentale indumento intimo, costituito da due foulard uniti da un nastro e sostenuti da spalline. Tuttavia nel 1907 Vogue USA aveva già pubblicato l'immagine di un accessorio femminile, detto brassiere, che può considerarsi un primordiale prototipo di reggiseno, anche se otto anni prima, nel 1889, la bustaia parigina Herminie Cadolle aveva presentato all'Esposizione Universale di Parigi un "soutien-gorge", ovvero un corsetto leggero, tagliato al centro, formato da due coppe rette da bretelle, messo poi in vendita nel 1905, modelli che furono apprezzati e usati da personaggi famosi, perfino da Mata Hari! !
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Nicholas Hilliard, ritratto di Queen Elizabeth, fine '500
| Nicholas_Hilliard, Portrait_of_Queen_Elizabeth, fine '500
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Hans Eworth, Mary Howard Duchessa di Norfolk, 1577
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Malgrado questi precisi riferimenti il reggiseno ha fatto la sua comparsa in tempi molto antichi: le fanciulle greche dedite agli sport acquatici, ad esempio, usavano un bendaggio alle mammelle, l'apodesmo, utile per tenere fermo il seno durante i movimenti. I Romani non amavano i seni troppo prosperosi, perciò le donne nascondevano sotto le tuniche l'eccesso di seno con il "taenia", destinato a mimetizzarne il volume, oppure con fasce di cuoio rigido, il "mammillare", che addirittura ne conteneva la crescita! Per sostenere con delicatezza un seno abbondante, invece, si usavano il "cestus" di cuoio morbido, si dice inventato da Venere, e lo "strophium", che comprimeva dolcemente.
Durante la storia del costume il mascheramento del seno, come la sua esibizione, è dipeso anche da motivi pratici, ma con il tempo si è soprattutto legato a fattori connessi alla moda e all'estetica: se pensiamo alle belle sculture d'età romana ci rendiamo conto che le fattezze del nudo femminile corrispondono a un ideale di equilibrata armonia tra le diverse parti del corpo. Le atlete ritratte negli splendidi mosaici siciliani visibili a Piazza Armerina, nella Villa imperiale del Casale, sono testimonianza di un abbigliamento con scopo eminentemente pratico: le fanciulle indossavano una fascia, detta "subligaculum", che ricopriva anche i fianchi, destinata proprio alle atlete per permettere loro di muoversi agevolmente, anche se il loro look ha fatto pensare erroneamente a noi moderni al primo bikini della storia del costume!
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Tiziano Vecellio, Donna in bianco, 1555
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Antoine Pesne, Elisabeth Christine 1793
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Nel Medioevo poco si sa di questo indumento intimo, ma possiamo dire che il reggiseno non abbia avuto molta fortuna fino alla seconda metà del XVI secolo, in tarda età rinascimentale, quando il morbido corpetto tipico dell’abito femminile italiano si trasforma nella moda tedesca, spagnola e inglese in un elemento rigido, spesso anti-anatomico, che comprimeva e schiacciava il busto femminile, come si vede nei dipinti dell'epoca.
Se guardiamo i ritratti di epoca elisabettiana ci accorgiamo delle esagerazioni del costume nobiliare, che purtroppo proseguono anche nel XVII secolo con la moda barocca, dove è accentuata la rigidità della parte superiore dell’abito con lo schiacciamento del seno, riscontrabile in tanti dipinti famosi di tutta Europa. Ad eccezione della più naturale e pratica moda olandese, come rivelano le meravigliose tele di Vermeer dove le fanciulle mostrano abiti più morbidi, il costume seicentesco rivela, nel suo complesso, sproporzioni evident e gusto antianatomico.
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Pettorina francese con ricami in oro, fili metallici, passamaneria e stecche, inizio 1700.
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Robe a la française 1740
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Anche gli abbigliamenti di gran parte del '700, fino ad epoca neoclassica, utilizzano corpetti che costringono la parte superiore del corpo femminile, ma sono più proporzionati di quelli barocchi e lasciano maliziosamente fuoriuscire il seno, come accade, ad esempio, negli splendidi abiti veneziani o nelle robes delle dame francesi. Si deve tuttavia attendere la Rivoluzione francese per trovare un costume più morbido, ispirato al gusto neoclassico prima e nei primi decenni del XIX secolo alla moda napoleonica, definita "stile impero", mentre per quasi tutto il 1800, l'epoca romantica, il bustino rigido e steccato ritorna di moda diventando un vero e proprio strumento di tortura!
Fortunatamente nel primo decennio del '900 l'abito femminile riconquista una maggiore scioltezza, grazie a Mariano Fortuny, pittore e sarto veneziano, e soprattutto allo stilista francese Paul Poiret che inventa abiti-tunica di sapore orientaleggiante, sciolti e senza bustini intimi. Bisogna aspettare ancora qualche anno per vedere un vero e proprio reggiseno, come già detto inizialmente, periodo che coincide con la prima guerra mondiale, quando le donne, rimaste da sole in patria e avendo necessità di lavorare, hanno avuto bisogno di un abbigliamento pratico e comodo.
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Gilbert Stuart, Mrs Harrison Gray Otis, 1809
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E.P. Dubovitskaya di Vladimir Borovikovsky, 1806
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Tuttavia il successo di questo nuovo capo sul mercato non avvenne nell'immediato dopoguerra, anche perché una moda un po' mascolina prediligeva in quegli anni un'immagine femminile filiforme e androgina. Le donne, infatti, usavano mimetizzare il seno sotto abiti morbidi e usare pantaloni maschili, come quelli indossati dalla famosa Greta Garbo sugli schermi cinematografici.
Nel corso degli anni '30, al contrario, il reggiseno tornò in auge, soprattutto grazie alla scoperta di tessuti come il nylon e il rayon, quest'ultimo una seta artificiale ricavata dalla pasta di legno, che consentiva di creare modelli belli e comodi.
Ma fu soprattutto nel secondo dopoguerra che il reggiseno divenne indumento essenziale della moda quanto elemento seducente dell'abbigliamento intimo: grazie all'aumentato tenore di vita, il tipo di donna in voga era allora la pin-up, con il seno florido, la vita sottile e i fianchi morbidi. Venne perciò ideata una tipologia di reggiseno che oltre a sostenere il seno lo mettesse in evidenza, come dimostrano le immagini delle attrici più famose del momento, da Marilyn Monroe a Sophia Loren ad Anita Ekberg!
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Anni '30/40: Coco Chanel, icona della nuova moda, e le attrici Katharine Hepburn e Marlene Dietrich
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Negli anni '50 l'invenzione della lycra, un tessuto morbido, confortevole e soprattutto democratico, perché alla portata di tutte le donne, contribuisce ulteriormente al successo del reggiseno che moltiplica modelli e vestibilità. Ci sono stati comunque alcuni periodi nella seconda metà del '900 in cui la moda ha rifiutato il reggiseno: il femminismo degli anni '60, per esempio, e le lotte per l'emancipazione della donna fanno crollare il successo di questo indumento soprattutto fra i giovani, perché interpretato come un' insopportabile costrizione, simbolo di mancanza di libertà e del maschilismo dominante, e perciò messo al rogo. Icona del tempo è l'indossatrice Twiggy, modella magrissima, il cui fisico filiforme non ha certamente mostrato di aver bisogno di questo indumento intimo!
Ma la moda dell'abbigliamento femminile, che è continuo cambiamento e specchio dei tempi, subisce negli anni '70 ulteriori mutamenti dovuti soprattutto alla diffusa prosperità economica e sociale e allo sviluppo di tutti i settori industriali e commerciali. A parte la moda del nude look, che prevedeva la trasparenza dei seni nudi per particolari capi da sera, per ciò che riguarda il reggiseno da 50 anni ad oggi la creazione di tessuti sempre più morbidi, preziosi e privi di cuciture ha permesso un rilancio dell'intimo come elemento importante oltre che seduttivo. Indumento di gran moda caratterizzato dai mille modelli e colori, negli ultimi 20 anni il reggiseno, anche grazie ai nuovi espedienti tecnologici (reggiseni ad olio, al silicone, ad aria..), ha visto un forte incremento produttivo, che mentre esprime un successo della creatività manifatturiera, si rivela come un settore destinato ad accrescere la sua rilevanza commerciale nel campo dell'abbigliamento.
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Bruna Condoleo, storica dell'arte, giornalista, curatrice di mostre e di cataloghi d'arte
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